martedì 17 settembre 2019

"Altolà" del Cremlino a Pompeo e soci! "Inaccettabili risposte militari!"


Mosca ha fortemente raccomandato di non affrettarsi alle conclusioni sulla parte responsabile degli attacchi alle strutture petrolifere di proprietà di Riyadh, facendo sbattere le discussioni statunitensi sulle opzioni militari per rispondere agli attacchi come totalmente "inaccettabili".

Mosca nutre "serie preoccupazioni" per gli attacchi agli impianti di trattamento del petrolio di Buqayq e Khureis e "condanna fermamente" gli attacchi a obiettivi non militari e qualsiasi azione che possa portare a squilibri nei mercati dell'energia e conseguenze negative per l'economia mondiale in generale, il Il ministero degli Esteri russo ha annunciato lunedì.

Mosca ha anche osservato che gli attacchi sono stati "una conseguenza diretta della persistente crisi nello Yemen", iniziata nel 2015 dall'Arabia Saudita e dai suoi alleati, e finora ha ucciso e ferito centinaia di migliaia di civili.



Il Ministero degli Esteri ha anche messo in guardia contro gli sforzi "controproducenti" di utilizzare la situazione degli attacchi alle strutture petrolifere per infiammare le passioni contro l'Iran, in conformità con i noti tentativi statunitensi di farlo negli ultimi anni.

Dieci droni pilotati dal movimento Ansarullah dello Yemen hanno preso di mira le principali strutture petrolifere dell'Arabia Saudita ad Abqaiq e Khurais sabato. Gli attacchi hanno bloccato circa il 50 percento della produzione di greggio e gas del regno e hanno ridotto l'offerta di petrolio greggio del gigante dello stato di circa 5,7 milioni di barili al giorno.



Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accusato l'operazione in Iran domenica, sostenendo che "Teheran è dietro quasi 100 attacchi all'Arabia Saudita" e che "non ci sono prove che gli attacchi siano arrivati ​​dallo Yemen".

Teheran, tuttavia, ha respinto l'accusa, affermando che Washington sembra passare da una fallita campagna di "massima pressione" a una di "massima menzogna" e "inganno" contro la Repubblica islamica.

4 commenti:

  1. In rete gira una versione che in sostanza dice che ad attaccare i due impianti Aramco (tra cui la più grande raffineria al mondo) sia stato il regime sionista, nella speranza di farne ricadere la colpa sull'Iran. Personalmente non so credito a tale ipotesi; a colpire i sauditi sono stati gli Houti con tecnologia nazionale (anche sé fortemente influenzata dall'Iran). AuroraSito, invece, riporta che nel suddetto attacco, oltre a droni sono stati usati anche missili da crociera.

    Una cosa è certa: tale attacco è stato clamoroso ed efficace oltre aspettativa; colpito il più grande impianto petrolifero del mondo, e addirittura cancellata in modo improvviso, in un sol colpo LA METÀ dell'intera capacità produttiva petrolifera saudita. Certamente per i beduini, questo sarà stato un vero e proprio SHOCK. Colpire Aramco, significa colpire il nervo scoperto, significa colpire i sauditi dove fà loro più male. È stato senz'altro un attacco spettacolare. Ed altrettanto certo sarà il fatto che nessuno comprerà più i colabrodo Patriot americani, dopo la loro enessima figura di merda. Ferraglia inutile venduta a peso d'oro.

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  2. Che i ribelli sciiti siano riusciti a lanciare un attacco così pesante, mediante dei droni, mi sembra poco probabile. Si parla di missili Cruise, di matrice americana, per cui Sion non è da escludere, ma all'Iran fa comodo prendersi indirettamente la responsabilità.

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    1. Credo che lei non abbia chiara la definizione di "missile cruise", il che dimostra che a usare parole inglesi al posto di quelle italiane (si può benissimo dire "missile da crociera", si crea solo confusione ed errore.

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  3. Dipartimento di Stato: sono stati usati droni e/o missili di fabbricazione iraniana..quindi sono stati gli iraniani. Se questo è vero, e lo può essere, a uccidere i civili in Yemen sono bombe fabbricate in USA, GB Francia e Italia, quindi sono state queste Nazioni a uccidere yemeniti. La stessa logica idiota dietro l'abbattimento del volo malese, attribuito ai russi perché sarebbe stato usato un "Buk",missile si russo ma in dotazione a tutte le nazioni dell'ex Patto di Varsavia (Ucraina compresa). Come dire che se il sottoscritto fosse ucciso durante una rapina da un colpo partito da un kalashnikov (prodotto russo) il capo della banda di rapinatori sarebbe Putin. Logica ineccepibile...e orwelliana.

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