Schiacciati contro le loro basi di partenza poco oltre i confini turco, irakeno e, in misura minore, quello libanese i qaedisti di Al-Nusra e altre sigle jihadiste hanno cercato di montare l'ennesima, fallimentare offensiva contro Damasco nel tentativo di far rifluire verso la capitale quelle forze che ne stavano distruggendo le ultime basi semi-sicure nel Nord e nell'Est del paese ma questo calcolo si é rivelato drasticamente azzardato e costoso. Grazie infatti alla presenza della milizia territoriale "Esercito di Difesa Nazionale" le forze regolari sono più libere che mai di spaziare tra provincia e provincia e colpire sempre più a fondo i covi dell'insorgenza.
Al-Qadam, Alasali, Qaboun, Jobar, Zamalka, le fattorie di Doma e le aree collegate fino a Gouta Est sono state investite da un diluvio di fuoco e quindi espurgate di ogni presenza terrorista mentre le città di Harran al-Awameed e Qaffrin hanno visto gruppi di comando qaedisti venire circondati e distrutti fino all'ultimo uomo, troncando così al vertice la catena di comando degli insorti.
Ma mentre quest'ultimo tentativo di colpire la capitale abortiva sotto la controffensiva dell'Esercito nelle zone a Nord e a Est del paese si continua a lottare per chiudere ogni passo, ogni valico, ogni possibile 'canale' di approvvigionamento di uomini, armi, esplosivo e munizioni. E' notizia di poche ore fa che un importante leader di Al-Nusra, di origine irakena, fuggito dalla Siria per la distruzione della sua 'cellula' terrorista é stato arrestato oggi dagli uomini dei servizi di sicurezza di Bagdad nei pressi della città di Kirkuk.
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