giovedì 18 luglio 2013

Tra imbarazzi e tentennamenti Hamas cerca di ricucire i rapporti con l'Iran dopo il disastro di Mursi in Egitto!

Siamo molto lieti di poter segnalare ai nostri lettori questo news item indicatoci dall'amico e collaboratore Ali Reza Jalali, giovane giurista, analista e commentatore di fatti, trend e prospettive politiche e strategiche del Vicino e Medio Oriente.
 
In un'intervista del canale panarabo Al Mayadeen a un esponente di Hamas, l'esponente palestinese ha risposto ad alcune interessanti domande sulla situazione regionale e sui rapporti tra Hamas e l'Iran.

Il giornalista del canale panarabo ha chiesto se Hamas non avesse fatto male i conti, schierandosi col Qatar anziché con l'Iran. Il palestinese ha risposto dicendo che Hamas non ha nessuna intenzione di rompere con l'Iran e che gli esponenti della resistenza palestinese sono in contatto con gli iraniani e ci sono anche non pochi viaggi, ancora in questi mesi, di esponenti di Hamas a Tehran.

Su Hezbollah l'esponete di Hamas è stato ugualmente chiaro. Egli ha detto: "Non potremmo mai fare a meno di Hezbollah". Hamas ormai è isolato politicamente, il suo principale appoggio politico-diplomatico era il governo di Morsi e della Fratellanza musulmana in Egitto; con la loro defenestrazione Hamas, considerando anche il cambio al vertice in Qatar, è costretto, se vuole continuare ad avere un ruolo importante nelle dinamiche regionali, a riappacificarsi con l'Iran e Hezbollah. Sulla Siria sarà un po' più dura la riappacificazione, ma se stai con l'Iran e Hezbollah, e come se stessi anche con la Siria, ciò è chiaro.

Il cambio di strategia degli USA in Medio Oriente, ovvero la momentanea fine della luna di miele coi Fratelli musulmani, darà una forte sterzata agli eventi della regione, rimescolando le carte per l'ennesima volta nel giro di pochi anni. Le riflessioni di Mahdi D. Nazemroaya di qualche mese fa sono illuminanti sull'argomento. I leader di Hamas vengono tentati a scegliere tra il campo moderato e la Resistenza, e sempre più tra l’amministrazione o la resistenza attiva all’occupazione israeliana.

Attraverso ciò, una qualche forma di accomodamento tra Stati Uniti e Israele viene ricercata da Hamas. Gli obiettivi sono svincolare i palestinesi, in particolare Hamas, dal Blocco della Resistenza, al fine di presentare l’Iran e i suoi alleati come ripiegati nell’alleanza sciita per dominare i sunniti. Se si è abbastanza stupidi da cadere in questa trappola, si entra nell’”American fitna” (scisma) in pieno dispiegamento, mirando ad innescare una guerra regionale civile musulmana tra sciiti e sunniti.

L’amministrazione Obama sta cercando di costruire e allineare un asse sunnita contro gli sciiti della regione. Si tratta della classica strategia del divide et impera che prevede che USA e Israele dominino la regione mentre i musulmani sono bloccati dal loro salasso interno. Gli sciiti sono sistematicamente vilipesi per gentile concessione della nuova guerra mediatica: Iran, Hezbollah, Bashar al-Assad (un Alawita sempre etichettato come sciita per favorire questo piano) e l’amministrazione di Nouri al-Maliqi in Iraq sono ritratti come i nuovi oppressori dei sunniti.

Al loro posto la Turchia, con la sua quasi defunta politica estera del neo-ottomanesimo, e l’Egitto sotto i Fratelli musulmani vengono presentati come i campioni dei sunniti. Non importa che in Egitto, Mohamed Morsi abbia continuato il blocco di Gaza per conto d’Israele o che la Turchia di Erdogan abbia perso la voce quando Israele ha iniziato a bombardare Gaza.

6 commenti:

  1. "ritratti come i nuovi oppressori dei sunniti"...ma quali "nuovi"? L'unico nuovo opressore è il simpatico al maliki che governa un paese ormai raso al suolo dagli USA x conto dell'iran. Tutti gli altri sono oppressori ormai con una certa esperienza alle spalle. Ma poi scusate "dipinti" da chi? I media nostrani tacciono spudoratamente sulle proteste anti governative in iraq e hanno taciuto sulle oceaniche manifestazioni pro monarchia tenutesi in bahrain, riportando solo le proteste anti governative (sostenute dai più feroci anti imperialisti come ad esempio ahmad chalabi, che mentre cercava di inviare navi cariche di personale medico iracheno in aiuto ai "pacifici lanciatori di molotov" di manama le sue milizie stavano stuprando donne sunnite insieme ai sadristi) e ignorando l'aspetto spesso violento di queste ultime (proprio ieri è esplosa un autobomba in bahrain a manama...uno dei tanti metodi che i "manifestanti pacifici" usano x invogliare la gente a seguire la loro causa)...x non parlare poi di Amnesty International e HRW che di siria citano quasi esclusivamente i crimini commessi dai ribelli (che certo vanno denunciati...alla pari di quelli commessi da assad però), parlano assiduamente di bahrain e delle ingiustizie subite dai loro poveri pacifici kamikazze, lancia molotov, teppisti, vandali ecc. e fanno finta che l'iraq non esista (lo citano solo nei resoconti annuali...ma si, chissene se in un giorno sono morti + iracheni nelle carceri di al maliki che tutti i dissidenti anti monarchia nella storia del bahrain).

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    1. I tuoi sforzi settari sono insinceri e prezzolati, così trasparenti e banali che persino l'amico Ali Reza non ha problemi a riderne di gusto!

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    2. Eccoli i vostri pacifici manifestanti del bahrain...attaccare una moschea sunnita durante la preghiera é roba degna del peggiore settarista sadrista di kerbala...Moqtada style

      http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2013/07/18/Iran-linked-group-claims-responsibility-for-Bahrain-car-blast.html

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  2. S.Kahani perché lasci spazio al provocatore zalupa?! Controlla il suo IP e non pubblicarlo perchè è sicuramente un "patriota" hasbara.
    Ivan

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    1. Penso che lasciare visibili le sue intemerate faccia più male a lui che a noi

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    2. Bah...può darsi che tu abbia ragione ma a me fà prudere le mani, vedi carissimo il problema è che ci si perde a contestare le belinate magari invece di approfondire, poi questo provocatore ha un quoziente intellettivo prossimo allo zero assoluto, dubito che riesca a camminare ed a parlare contemporaneamente per cui è molto deprimente.
      Ivan

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