Dopo l'esplosione di violenti scontri armati in varie parti del paese, la dichiarazione del coprifuoco nella capitale, la perdita della strategica località di Bor (che nonostante diverse affrettate offensive rimane saldamente in mano ai ribelli) e le morti di diversi caschi blu e lavoratori petroliferi stranieri, la situazione in Sud-Sudan sembra stabilizzarsi in un temporaneo stallo con l'annuncio che il Presidente Salva Kiir avrebbe accettato un 'dialogo incondizionato' con il suo Ex-vice Riek Machar e i suoi seguaci per risolvere la situazione senza ulteriori combattimenti.
La decisione sembra confermare l'impossibilità del ridicolo dittatore di Juba (messo al potere da Usa e Israele) di ottenere una chiara vittoria sul campo contro Machar e i suoi miliziani Nuer ed é stata confermata dall'ONU attraverso portavoce locali e anche al quartier generale newyorchese dell'organizzazione.
Intanto sembrerebbe che Kiir abbia approfittato dell'occasione per condurre una parziale "purga" nella capitale, arrestando dieci figure politiche a lui ostili con l'accusa di essere complici di Machar nei suoi presunti piani di 'colpo di stato'; le organizzazioni internazionali hanno chiesto a più riprese che costoro vengano liberati o che perlomeno sia concesso loro di incontrare delegati che ne verifichino l'incolumità.
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