I miliziani Dinka fedeli al ridicolo 'dittatore cowboy' di Juba, proconsole imperial-sionista messo al potere in Sud-Sudan da Obama e Netanyahu, avevano occupato la cittadina di Bor, a 200 Km a Nord della capitale, con uno stratagemma sleale, approfittando della ritirata delle forze di Riek Machar che li avevano espulsi con le armi pochi giorni prima.
Il ritiro faceva parte degli 'atti di buona volontà' richiesti alle parti come viatico per l'apertura di un negoziato mediato da Kenya ed Etiopia, ma i miliziani Dinka non si erano attenuti alla clausola che avrebbe voluto Bor, libera da presenze armate, ottenere lo status non ufficiale di 'città aperta' e l'hanno occupata alla prima occasione.
Adesso però poco dopo quell'atto disonesto, gli armati Nuer di Machar hanno nuovamente il controllo di Bor, guadagnato in poche ore dimostrando quanto militarmente inconsistenti siano i briganti in uniforme leali al cosiddetto 'Presidente' di Juba e, nonostante l'ufficio del portavoce militare della capitale Philip Aguer emetta un comunicato al giorno annunciando la riconquista dell'abitato "entro poche ore" osservatori sul campo testimoniamo come essa rimanga saldamente in mano ai seguaci dell'Ex-vicepresidente Machar.
Non si hanno per ora aggiornamenti sullo sviluppo delle trattative mediate dall'IGAD o sulla missione diplomatica nella capitale meridionale del Presidente del Sudan del Nord Omar Bashir.
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