Martire per difendere coloro che nessuno difende, esiste un fato più nobile?
Questo é stato il fato di Rachel Aliene Corrie, venuta da Olympia, nello stato nordoccidentale del Washington (dove si trova Seattle) fino alla Palestina per porre tutto il suo essere al servizio del Popolo più perseguitato della Storia Contemporanea, da oltre un secolo sottoposto al programma di genocidio più spietato, organizzato e portato avanti grazie al consenso di tutte le potenze imperialistiche: dall'Impero Britannico agli Usa, all'UE.
Sapeva che cosa rischiava Rachel Corrie, sapeva che i sionisti, educati al razzismo talmudico, non condividono il normale patrimonio di sentimenti umani, eppure non é indietreggiata, nemmeno quando davanti si é trovata la massa corazzata di un bulldozer caterpillar intento a distruggere le case di civili innocenti.
Auguriamoci che il 16 marzo, la data in cui Rachel diede la vita per la Palestina, diventi una ricorrenza ufficiale e celebriamola indossando una spilla o un capo con la sua effige e pensando a quella strada di Teheran nella quale la Repubblica Islamica ha deciso di eternare il suo nome: Rachel Corrie, essere umano, caduto per un Mondo più Giusto.
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