sabato 4 aprile 2015

L'Egitto si occupa un po' dei problemi suoi e ammazza 100 terroristi dell'ISIS nel Sinai!

L'Egitto ha molti problemi, lo sappiamo; tali problemi possono essere risolti con una posizione più autonoma e disinvolta in campo internazionale e con un avvicinamento alle potenze emergenti del BRICS e un allontanamento dai vecchi potentati imperialisti ormai condannati dalla Storia. Certo, capiamo benissimo che per sopravvivere immediatamente senza grossi problemi sociali Il Cairo ha ancora bisogno dei finanziamenti sauditi, ma l'adesione (pur solo verbale) alla cialtronesca campagna militare di Riyadh contro lo Yemen non ha certo fatto bene alle quotazioni internazionali del Presidente Al-Sisi.
Finora, nonostante le affermazioni parousiche di alcuni blog e siti del tipo: "Incredibile!" "Scandaloso!" "Leggi Questo!" la Marina Egiziana si é limitata a mandare qualche nave all'imboccatura meridionale del Mar Rosso per garantire la transitabilità della bocca Sud del Mar Rosso e quindi il funzionamento del Canale di Suez (vitale fonte di valuta pregiata).

Accogliamo quindi con grande favore la notizia che l'Esercito Egiziano più che prepararsi a tornare in Yemen (dove tra 1962 e '70 si prese delle legnate non male, come sa chiunque mastichi un po' di Storia Militare del Medio Oriente) si occupa dei gravi problemi di insorgenza islamista nel Sinai, dove solo pochi giorni fa quindici militari del Cairo sono stati uccisi in attentati.

In una massiccia rappresaglia contro i terroristi ikhwaniti (molti dei quali dichiaratisi per l'ISIS, col cambiamento di nome da "Ansar Bait al-Maqdis" a "Vilayet Sinai") le forze egiziane hanno attaccato Sheikh Zuweid, uccidendo cento militanti.

Speriamo che il Presidente Al-Sisi capisca che ha molto da riordinare in casa propria prima di poter anche solo pensare a tornare a svolgere il ruolo internazionale che era proprio dell'Egitto come prima potenza del Mondo Arabo quando era un paese socialista, nazionalista, autonomo e indipendente (e ferocemente anti-imperialista) e che per farlo dovrà abbandonare una volta per tutte Usa e Sauditi che hanno sempre usato l'Egitto e gli Egiziani per i loro scopi fomentando a bella posta l'estremismo e il wahabismo come negli anni '80 quando fecero del Cairo la centrale di rifornimento d'uomini e armi dei talebani anti-sovietici.

2 commenti:


  1. Caro generale Sissi, cosa stai combinando? Perchè bombardi gli amici e sei alleato con i nemici ?

    Non sarebbe il momento di rivedere tutto e sistemare infine il Medio Oriente ?

    Egitto, Siria, Irak e Iran devono allearsi tra loro, sunniti e sciiti, e spazzare via le monarchie corrotte e i sultanati vari, tutte creazioni artificiali dell'Occidente.

    Iran e Irak hanno già il loro petrolio privato.

    Le decine di milioni di egiziani affamati si prenderanno il petrolio dell'Arabia.

    E anche i milioni di immigrati che voglion venire in Europa resteranno a casa loro.

    Dammi retta.

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  2. magari fosse così "semplice",ma è molto più complesso il problema medioriente!Fra l'altro anche l'Egitto ha il suo petrolio,e fino a qualche tempo fà lo esportava .Attualmente Al Sisi ha fatto un bel contratto economico con i Russi per ottenere una centrale elettrica nucleare ed un mucchio di armi! Ma i russi non regalano nulla,occorre comprendere cosa vogliono !Ad esempio occorerrebbe comprendere cosa avverrà quando gli egiziani necessiteranno di nuovo uranio trattato per la centrale,oppure di nuove armi! Andranno dai Russi o dall'Iran?

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