lunedì 23 maggio 2016

"Il Discrimine" onora la nostra recente conferenza di un articolo lungo e approfondito!

Venerdì 20 maggio, ad Albenga, in una sala di Palazzo Oddo, si è tenuto il convegno dal titolo Da Solimano Magnifico all’Isis – 1494-2014. Un titolo un po’ particolare, che si spiega con l’intenzione, da parte degli organizzatori dell’Associazione “Il Gufo”, di sottolineare il contrasto tra un campione dell’Islam e della relativa civiltà quale fu il sultano ottomano che regnò per oltre quarant’anni portando il suo Impero all’apogeo ed un preteso “califfato” che offre ben poco alla storia delle arti e della cultura e verrà forse ricordato solo per i suoi truculenti filmati diffusi generosamente (ed interessatamente) dalle televisioni satellitari panarabe e da quelle occidentali.

Il primo ad intervenire è stato Paolo Marcenaro, analista di politica internazionale ed animatore del blog Palaestina Felix, particolarmente incentrato sulle vicende siriane e yemenite e dichiaratamente schierato, per quanto riguarda le prime, dalla parte della compagnie governativa e dei suoi alleati libanesi ed iraniani; mentre per quanto riguarda le seconde, il blog, aggiornato quotidianamente non notizie difficilmente reperibili in lingua italiana, sostiene le ragioni degli insorti contro il governo filo-saudita che ha stabilito – dopo la perdita della capitale San‘a – la sua roccaforte nello strategico porto di Aden (già nodo strategico dell’imperialismo britannico, sin dal 1839).


Marcenaro, nel suo intervento, ha percorso, con l’ausilio di mappe interattive, la parabola dell’Impero Ottomano, dalle origini, quando i territori della Casata di Osman erano limitati alla Bitinia (con capitale Prusa/Bursa), ai successivi sviluppi, che videro i domini ottomani estendersi in Anatolia a danno di altri concorrenti turchi, ma soprattutto nei Balcani. L’apice delle conquiste, come detto, sarà nel Cinquecento, all’epoca di Solimano, detto “il Legislatore”, mentre nella vulgata europea esso venne chiamato “il Magnifico” quasi a sottolinearne i tratti del “signore” rinascimentale, risoluto e potente, ma anche mecenate e amante del bello.

Nel limitato spazio consentito dai tempi di un intervento, Marcenaro ha tratteggiato così i passi salienti della storia di un Impero euro-afro-asiatico durata oltre sei secoli, la quale si è strettamente intrecciata non solo con quella delle popolazioni arabe e/o arabizzate, dall’Arabia stessa fino allo Yemen, alla Siria, all’Egitto e all’Africa del Nord (Marocco escluso), ma che ha visto un incontro-scontro con gli europei, i quali hanno costruito la loro identità anche a partire da questa contrapposizione. Marcenaro – lamentando la generale disinformazione nelle nostre scuole al riguardo dell’Impero Ottomano – ha infine tratteggiato, inquadrandola nel periodo che precede la prima grande conflagrazione bellica mondiale, la lenta dissoluzione di questa compagnie plurinazionale – quindi non solo “turca”, come anacronisticamente si potrebbe pensare – mentre le potenze europee, dietro le quali agivano gli interessi della finanza senza volto né patria, si adoperavano per mantenere in vita “il vecchio malato d’Europa” in funzione anti-russa (si contano ben dodici guerre tra questi due stati nel corso di pochi decenni).

A questo punto, sarebbe stata la volta di Marco Gregoretti, giornalista investigativo, ma un contrattempo lo ha tenuto lontano dal convegno e a nulla sono valsi i tentativi di stabilire con un lui un contatto su Skype, in quanto la strumentazione della sala non lo permetteva.

Il secondo intervento è così stato quello di Enrico Galoppini, redattore di “Eurasia” e studioso del mondo arabo e musulmano, che ha optato (Prosegue e termina alla pagina linkata).

9 commenti:

  1. Strano che si sia dimenticato l'unico punto di contatto simbolico tra solimano ed al Baghdadi. Valido solo per la propaganda, ossia la dichiarazione del califfato avvenuta per entrambi dell'importante moschea di Mosul.

    Forse il problema è la cattiva gestione sciita della città e la facilità con la quale all'isis si è lasciata una città di 2 milioni di abitanti, i suoi depositi militari e le fabbriche, e 500.000.000 di dollari in contanti

    On

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  2. L'Italia ed in particolare il Sud hanno sempre avuto grossi problemi con i turchi. Hanno ammazzato e depredato le coste spesso commettendo delle stragi come quella dei Santi Martiri di Otranto

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  3. ON,
    ma dove le prendi queste informazioni?? mi sembra quasi che tu sia di parte... con i tuoi discorsi giustifichi sempre gli atlantici?? ti piacciono tanto??
    Gagarin

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    1. MA DOVE VUOI CHE LE PRENDA?

      Ovviamente, da qualche fognetta a stelle (di david) e strisce.

      NON RISPONDETE A 'ON'
      IGNORATE I POST DI 'ON'

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  4. ON, ancora credi che l'isis si è finanziata con i 500 milioni di dollari rubati a Mosul?? e magari pensi che Bin Laden sia stato veramente ucciso dai GI-Joe in Pakistan... E' ho visto la marmotta che impacchettava la cioccolata.... Complimenti.. meno male che al mondo eiste ancora gente come te che crede a Babbo Natale, infondo è sempre bello credere alle fregnaccie che ci vengono dette... è la soluzione più semplice che ci fa stare in pace con il nostro io... meglio non guardare tutte le nefandezze che hanno fatto questi porci guerrafondai in giro per il mondo...

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    1. Anonimo24 maggio 2016 13:04
      Anonimo24 maggio 2016 10:19
      io credo che l'isis ha tanti padri piu o meno volontari ... ad iniziare da bush figlio a finire con al maliki, passando dai sauditi, ecc

      penso che 500 milioni di dollari e i depositi militari iracheni caturati intatti, ma anche siriani, siano stati un regalo enorme che ha aggravato la situazione ... ma ovviamente non sono l'unica causa, ne nascondo le evidenti colpe americane

      on

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  5. Ubi sunt turcas?!
    Occidimus omnia turcas!
    Est Est Est

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  6. Mi piace molto la disquisizione sugli Imperi.
    Vorrei aggiungere in particolare la mia nota su quello Austro Ungarico.
    Mosaico mirabile di popoli e faro irripetibile di cultura.
    Federico

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    1. Anonimo24 maggio 2016 13:05
      Anonimo24 maggio 2016 10:34
      tutti i grandi imperi sono stati multiculturali

      roma ha avuto vari imperatori non "romani", per esempio ha avuto a cavallo del 200 come imperatore settimo severo di origini puniche, fino a quel momento i piu pericolosi nemici di roma

      on

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