martedì 19 luglio 2016

Trentasei attacchi aerei russi intorno ad Arak nelle ultime ore devastano bersagli dell'ISIS!

L'estremo Est della Provincia di Homs, particolarmente le zone oltre Palmyra come Arak, Sukhanah e altre località a Est dell'incrocio di Talilah é stato nuovamente sconvolto da una raffica di attacchi aerei portati dai jet del corpo di spedizione russo in Siria che nelle ultime ore hanno colpito per trentasei volte obiettivi riconducibili al cosiddetto 'califfato' dell'ISIS.

I takfiri del 'Daash' erano disperati per poter far pervenire rinforzi e rifornimenti ai loro uomini dispersi in questa zona e i comandanti russi ne hanno approfittato per individuare una colonna di soccorso logistico dietro l'altra colpendo ciascuna quando era maggiormente esposta.



In particolare l'Autostrada Internazionale che unisce Palmyra con Deir Ezzour si é trasformata in un cimitero punteggiato di carcasse metalliche combuste e calcinate, tutto quel che resta di dozzine di fuoristrada e furgoncini colpiti dalle bombe a frammentazione e dalle raffiche di razzi e cannoncini che i cacciabombardieri e bombardieri di Putin hanno riversato su di loro.

4 commenti:

  1. Che dispettosi questi mugiki russi!
    Non puoi rifornire di armi americane (fornite da) che subito ti bombardano, quello vecchio stronzo di Kerry perché non va in pensione invece di attraversare l'atlantico per fare proposte irricevibili?
    Ivan

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    Risposte
    1. Ivan non lo sai Kerry è un Pacifista.....

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  2. Kerry fà il suo dovere,sono quei sopra di lui che non sanno quello che vogliono oppure chiedono cose impossibili!
    Fà parte del grande gioco,chi muove meglio le pedine, vince!
    Per ora mi sembra sia Putin ad essere in vantaggio!

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  3. Gli usa sono sempre piu' deboli, non riescono piu' neanche a fare un colpo di stato. Giusto in Brasile sono riusciti a fare qualcosa per il resto ormai si accontentano di destabilizzare e creare caos. La Siria finalmente e' al punto di svolta, la battaglia per Aleppo costringera' molti a scoprire le carte.

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