lunedì 7 agosto 2017

Gli americani bombardano posizioni sciite tra Siria e Irak per facilitare la ritirata dell'ISIS!

Abbiamo notizia di una nuova, gravissima provocazione americana.

Un jet della COALIZIONE PRO-ISIS (ormai é NECESSARIO chiamarla così) ha preso di mira postazioni tenute dalla milizia sciita "Battaglioni del Principe dei Martiri" (metafora per indicare Hussein, terzo Imam dello Sciismo Duodecimano), causando la morte e il ferimento di un totale di circa settanta persone.



Il bombardamento é avvenuto sul confine tra Siria e Irak nei pressi della località di Akashat; sicuramente é stato scatenato per dare modo a uomini e mezzi dell'ISIS di scappare dall'Irak e rifugiarsi in territorio siriano dove potranno contribuire alla difesa di Deir Ezzour dalla prevedibile prossima avanzata governativa.

Sappiamo per certo che il comando dei Battaglioni Principi dei Martiri é in contatto con l'alto comando siriano ma anche con le autorità irakene per coordinare la risposta a questa inqualificabile aggressione filo-takfira.

6 commenti:

  1. Bisognerà fargliela pagare cara ....

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  2. perche' I russi non li hanno abbattuti?.....Con rispetto alla testata , temo o che la notizia e' gonfiata o I russi non hanno la tecnologia , senno' il coraggio di intervenire visto che , ultimamente era stato dato un'ultimatum alle azioni aeree americane......pero' forse mi sbaglio?

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    1. Perché hanno bombardato in Irak...inoltre pare che perlomeno una parte dell'attacco sia stato fatto con missili lanciati dalla Giordania...

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  3. Stessa porcata che fecero col bombardamento di Deir Ezzour nel settembre 2016.

    In contemporanea avvenne un "attentato" con pentola a pressione negli USA e per due giorni nel mondo si parlò solo di quella stronzata messa in piedi dai servizi segreti americani.

    Gli USA sono delle merde. La vergogna dell'umanità.

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  4. Semmai che non è certo che la guerra i mangia spazzatura la fanno contro i popoli arabi della regione, non vi è mai stato alcun dubbio che l'occidente comprenda anche il terrorismo tra le sue armate.

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