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sabato 31 agosto 2013

Altri due "papaveri" dell'Ikhwan in manette, mentre falliscono le proteste organizzate dopo le preghiere!

Si nascondevano in una casa popolare a poche centinaia di metri dal sito archeologico di Giza, proprio vicino alle millenarie piramidi, Mohamed el-Beltagi e Khaled Al-Azhari, dirigenti di rango della Fratellanza Musulmana che sono caduti nelle mani delle autorità nell'ambito della vasta retata mirata a 'decapitare' l'organizzazione islamista dopo la rimozione dal potere dei suoi esponenti.

Beltagi non aveva esitato a mandare i propri stessi figli a manifestare in piazza dopo la deposizione del tentennante e inefficiente Mohammed Mursi dalla poltrona presidenziale, col risultato di vedere la propria figlia diciassettenne morire in circostanze non chiarite il giorno prima di Ferragosto.
 Nel frattempo, nonostante i disperati tentativi della propaganda filo-Ikhwan del canale 'Al-Jazeera' di fare apparire i loro raduni come folle oceaniche i pochi dispersi e intimoriti dirigenti della Fratellanza rimasti a piede libero stanno fallendo nel mantenere 'alta' la temperatura della piazza, in quello che doveva essere "Un Venerdì di Collera" dopo le consuete preghiere settimanali solo poche migliaia di militanti in tutto il paese si sono radunati a manifestare, suscitando scontri e disordini che si sono conclusi con tre morti.

mercoledì 26 giugno 2013

Dopo il brutale linciaggio di quattro sciiti la polizia egiziana pigramente arresta "I Soliti Sospetti"!

Mentre nel corso della passata domenica noi dedicavamo tutta la nostra attenzione allo svilupparsi degli eventi in Libano, dove la pronta reazione delle Forze Armate ha impedito il diffondersi insensato della violenza internecina e settaria, nel 'brillante' Egitto dell'Ikhwan, egemonizzato dai messaggi d'odio anti-sciita di Qaradawi, imam della CIA e di Al-Qaeda, per la felicità del mentecatto che appesta le nostre colonne di commenti con ridicoli peana anti-sciiti degni del peggior takfiro di Bab al-Tabaneh, una folla di straccioni assaltava nel villaggio di Zawiyat Muslim, nella Provincia di Giza, presso Abu Nomros, l'edificio dove il reverendo Sheikh Hasan Shahata con i suoi seguaci stava festeggiando l'anniversario dell'Imam Mahdi.

Dopo aver lanciato bottiglie incendiarie contro lo stabile gli esaltati sono entrati dentro e hanno ucciso a mani nude lo Sheik Shahata, due suoi fratelli e una quarta persona, prima di trascinare in strada i loro cadaveri. Allo spettacolo di orrore barbaro mancava solo un tocco di cannibalismo come quello perpetrato in Siria dagli assassini wahabiti, ma non é detto che le predicazioni d'odio di Qaradawi e soci, tollerate con l'implicito benestare del burattino Mursi, non riescano a spingere gli ignoranti fanatici  sunniti anche a questo, in una futura occasione.

Oggi. dopo i funerali delle vittime e le manifestazioni di lutto pubblico da parte della comunità sciita egiziana, piccola nel numero ma grande, grandissima nella dignità e nella Fede. Col consueto ritardo e la nota faciloneria, le forze dell'ordine hanno arrestato una ventina di persone accusate a vario titolo di aver preso parte al linciaggio. Vorremmo chiedere ai filo-wahabiti che infestano questo sito? Come mai sono sempre gli sciiti a pagare col loro sangue l'odio cieco e l'intolleranza degli estremisti takfiri? Come mai non avvengono mai, MAI, stragi di sunniti nemmeno nei paesi a stragrande maggioranza sciita? Meditate sulla risposta...meditate...