mercoledì 19 gennaio 2011
L'Apartheid israeliano incide sull'impiego e sul reddito dei cittadini palestinesi dello Stato ebraico
L'Apartheid israeliano, talmente evidente e marchiano da essere innegabile per chiunque tranne i più "fallaci" filosionisti e occidentalisti, ha il suo effetto deleterio e segregatorio anche sulle statistiche pertinenti il Lavoro e la retribuzione all'interno del regime sionista.
Un invisibile ma solidissimo e invalicabile steccato percorre la società israeliana, del tutto uguale e omologo a quelli che percorrevano gli Stati Uniti al tempo delle leggi di Jim Crow o il Sudafrica e la Rhodesia al tempo del razzismo istituzionalizzato: in virtù dell'invisibile steccato sionista é impossibile per un cittadino di etnia araba ottenere lavori di responsabilità e prestigio in Israele, e, a parità di mansioni, un arabo guadagnerà sempre e comunque meno di un appartenente alla "razza eletta".
Le percentuali di disoccupazione parlano chiaro; cinque ebrei ogni cento sono disoccupati, contro otto ogni cento arabi, sei donne ebree ogni cento sono senza lavoro, ma fra le arabe la cifra sale a dodici...inoltre, un lavoratore arabo stenta a guadagnare cinquemila Nuovi Shekel al mese (circa 1130 Euro), mentre un Ebreo ne porta a casa senza sforzo oltre ottomila (1700 Euro).
Anche il reddito medio per nucleo familiare é ben diverso fra arabi ed ebrei: 1850 Euro per i primi contro oltre 3000 per i beneficiati dalle politiche segregatorie e razziste di Tel Aviv. I dati, inoltre, mostrano che più alto é il livello di educazione e qualificazione dei lavoratori palestinesi e più ampio é il divide che li separa dalle retribuzioni dei loro colleghi Ebrei.
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adesso ti chiami AeliaCapitolina bannato ancora ehh ??? nazista islamico di merda
RispondiEliminaEcco che razza di imbecilli "tifano" per il fascismo razzista israeliano...
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