venerdì 21 gennaio 2011

I medici di Gaza commemorano i colleghi caduti sotto le bombe israeliane


Il personale medico e infermieristico della Striscia di Gaza, nell'ambito delle celebrazioni e delle commemorazioni dedicate al secondo anniversario del violentissimo e sanguinoso "pogrom" militare a cui l'enclave palestinese assediata venne sottoposta da parte delle forze armate dello Stato ebraico hanno organizzato una piccola cerimonia a suffragio dei loro colleghi e compagni di lavoro che trovarono la morte in quei giorni di insensata distruzione, uccisi mentre recavano soccorso alla popolazione, assassinati mentre portavano avanti la loro umanitaria missione.

Il Direttore generale dell'ospedale Al-Shifa, Medhat Abbas, ha colto l'occasione della celebrazione pubblica per lanciare un ulteriore appello sui continui e incombenti fattori di rischio costituiti dai residuati delle armi usate da israele: uranio impoverito, metalli pesanti, fosforo bianco e altri composti chimici altamente cancerogeni e dannosi, tanto per gli abitanti attuai di Gaza, quanto per i nascituri, come insegnano le ondate di teratosi di Najaf e di Fallujah in Irak, dove a distanza di mesi e anni dagli spietati bombardamenti americani le donne e le ragazze continuano a registrare tassi di aborti spontanei totalmente fuori dalla norma e, in alcuni casi, a dare alla luce mostruosità che poco o punto hanno in comune con un bambino umano. (Attenzione! Foto Scioccante)

Analisi condotte da team specializzati hanno rilevato come le truppe dell'esercito più im-morale del mondo abbiano usato oltre trenta tipi di metalli tossici nei loro proiettili, nelle loro bombe e nei loro missili, con speciale riferimento a ordigni che, all'impatto, diffondono nell'aria una nuvola di pulviscolo metallico che viene poi resa incandescente da una "carica" chimica o radiologica, trasformando la zona d'impatto in un globo incandescente da cui niente può salvarsi: tale tipo di arma é stata usata anche dal drone radiocomandato israeliano che ha ucciso l'ex-Primo Ministro libanese Rafik Hariri.

Il Dr. Abbas ha fatto appello alle delegazioni mediche internazionali che visitano Gaza affinché diffondano nella comunità medica, scientifica e umanitaria il grido di aiuto che viene dalla terra palestinese assediata, dove ogni giorno il personale sanitario ha a che fare con una critica penuria di equipaggiamenti, medicine e sostanze essenziali. La fazione collaborazionista Fatah, infatti, fedele esecutrice dei diktat sionisti, ritarda e rimanda colpevolmente i trasferimenti di medicinali e attrezzature mediche, per compiacere i suoi padroni di Tel Aviv.

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