Un rapporto preparato dal Ministero degli Affari dei Prigionieri del Governo Hanyieh rivela che, nel corso del solo mese di maggio 2011 ben 370 cittadini palestinesi sono stati arrestati e/o rapiti dalle forze sioniste di occupazione; fra di loro si contano 40 minori, cinque donne, due parlamentari palestinesi e, inoltre, anche 20 attivisti e volontari stranieri.
In particolare le attività repressive israeliane si sono concentrate attorno ad Al-Khalil, che ha visto arrestati 75 tra i suoi residenti. Sempre nel corso di maggio i Palestinesi detenuti in sei diverse carceri israeliane sono entrati in sciopero della fame tentando di protestare contro la disumana politica di isolamento, come riporta il Direttore dei Media Riyadh al-Ashkar.
L'isolamento del leader del PFLP Ahmed Saadat è stato rinnovato per altri sei mesi dopo che ha speso gli ultimi due anni in solitudine quasi completa.
Il rapporto aggiunge che i dossier medici di diversi prigionieri gravemente malati della prigione di Ramlah sono stati chiusi nel corso di maggio e le loro terapie bruscamente interrotte dai carcerieri sionisti che, inoltre, si sono segnalati per la loro riottosità a eseguire prontamente e puntualmente gli ordini dei Tribunali riguardanti i detenuti, comportandosi come una specie di 'Stato nello Stato'.
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