mercoledì 30 maggio 2012

Le milizie libiche addestrate dalla Turchia fanno insorgere l'opposizione anti-Erdogan: "Misura illegale che viola il Diritto internazionale!"

Reazioni stizzite dall'opposizione politica al Governo Erdogan per una iniziativa del Governo transitorio libico che, nell'ambito dell'accordo con Ankara per l'addestramento di forze militari e di polizia, ha pensato bene di premere per l'inclusione di ex-miliziani nel "pool" di forze che dovranno ricevere il 'training' degli ufficiali turchi, secondo accordi bilaterali precedentemente stipulati.
La controversia é esplosa quando é apparso evidente come i dignitari di Tripoli avessero surrettiziamente aggiunto la parola "e miliziani" al testo dell'accordo, facendo scattare le proteste di una vasta fetta di società politica anatolica, in particolare quella del Vicesegretario del Partito Popolare Repubblicano, Farouk Logoglu, che ha fatto notare come l'addestramento di forze militari non regolari fuori dai confini di un paese é pratica contraria alle leggi internazionali e potrebbe coinvolgere la Turchia nelle violazioni di Diritti Umani che dette milizie, al loro rientro in patria, potrebbero commettere.
Sinan Oghan, del Partito del Movimento Nazionalista ha detto che "gravi imbarazzi" potrebbero risultare dal coinvolgimento turco in un simile accordo. Nel 2011 il Segretario del Consiglio Nazionate di Transizione libico, Mustafa Abdul Jalil sottoscrisse con il Premier turco Recep Erdogan un accordo
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2 commenti:

  1. La dirigenza turca ormai è da trattamento sanitario obbligatorio, è un caso collettivo di schizofrenia da iperattività favorito da petro dollari.
    Installano radar NATO facendo inferocire Iraniani e Russi.
    Finanziano e coprono terroristi per sovvertire il legittimo governo siriano.
    Cacciano molestamente il naso negli affari interni iraqeni.
    Ospitano latitanti inseguiti da mandato di cattura internazionale.
    Un bel percorso dall'Impero Ottomano, alla dittatura laica sino al casino più assoluto, finaranno con il pagarla cara.
    Ivan

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    Risposte
    1. E' incredibile pensare che solo un anno e mezzo fa analizzavamo le diverse strade aperte davanti alla politica estera turca sperando che ne venisse intrapresa una di cooperazione con Iran, Siria e Irak, che era stata persino annunciata con la notizia di una possibile 'Schengen Mediorientale'.

      Ha proprio ragione, una sorta di pazzia collettiva li ha colti.

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