mercoledì 8 agosto 2012

Le truppe di Assad recuperano casse di missili 'Stinger' di origine turca presso Aleppo!

Un'ottima notizia dal sobborgo di Salaheddin, presso Aleppo, dove le forze militari siriane hanno appena concluso le operazioni di accerchiamento e rastrellamento della zona vibrando un colpo che diversi osservatori (anche di outlet filosionisti come la 'Reuters' e il 'Washington Post') cominciano a definire 'decisivo' contro l'insorgenza armata dei mercenari wahabiti. Fra i consistenti quantitativi di armi e munizioni recuperati dagli uomini di Assad sono state trovate casse ancora sigillate di missili antiaerei spalleggiabili 'Stinger'.

Le casse, che portavano ancora i marchi e i codici di stock dell'esercito turco, sarebbero state passate ai terroristi da militari di Ankara attivamente coinvolti nel rifornimento di armi e munizioni alle cellule estremiste wahabite in Siria.

Adesso quei missili non potranno più venire impiegati contro i jet e gli elicotteri di Damasco che proprio in questi giorni si sono rivelati fondamentali per colpire dall'alto i gruppi armati qaedisti, scompaginandone i ranghi e causando il collasso del loro tentativo di avanzata prima verso Damasco poi verso Aleppo.

Comunque per usare con efficacia uno 'Stinger' ci vogliono settimane di addestramento intenso: ne sa qualcosa la CIA che negli anni '80 insieme all'ISI pachistano dovette approntare campi di addestramento oltre la frontiera afghana per preparare i guerriglieri antisovietici a colpire gli elicotteri russi: fu proprio in quei campi che venne creato l'embrione di Al-Qaeda.

Gettare simili armi sofisticate in mano a una canaglia come quella dei mercenari stranieri in Siria é un ulteriore segno della disperazione del fronte anti-Assad che non sa più cosa fare per ritardare l'annientamento degli estremisti wahabiti.
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