venerdì 7 settembre 2012

Le proteste contro il Re ascemita e i suoi governi-banderuola scuotono la capitale giordana Amman!

'Re Travicello' del più povero e meno potente paese arabo dell'area, l'ascemita Abdallah sente di nuovo gli scossoni al suo trono claudicante e rabberciato quando dozzine di migliaia di persone si sono presentate in piazza accusandolo di essere responsabile, coi suoi tentennamenti e le sue indecisioni, di essere causa della nuova raffica di aumenti dei generi di prima necessità: pane, riso, zucchero, benzina e gasolio, che stanno rendendo sempre più difficile a centinaia di migliaia di famiglie giordane lo sbarcare il lunario e aggravano sempre più il problema della corruzione e dell'inefficienza nella Cosa Pubblica.

La povertà del paese e il suo cronico bisogno di denaro per porre rimedio ai disastri del neoliberismo rendono la Giordania sempre più vulnerabile ai ricatti degli emirati del petrolio che vorrebbero trasformare il suo confine Nord in un 'retrofronte' della campagna terrorista anti-siriana finanziata da Sauditi e Qatarioti. Mentre il Fondo Monetario Internazionale deve decidere su un nuovo 'megaprestito' che legherà un'altra macina al collo della popolazione rendendola sempre più schiava degli usurai internazionali della finanza.
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