domenica 14 ottobre 2012

Bashir Assad: da specializzando di oculistica a Presidente-guerriero, il leader siriano mostra la sua tempra

Chi ha avuto occasione di incontrare di persona il Presidente siriano Assad nelle ultime settimane ha detto di averlo trovato trasformato: non più il leader impeccabilmente fasciato in abiti civili che si offriva con la affascinante Asyma a fianco agli obiettivi e alle ottiche di fotografi e cameramen, non più il diplomatico abile e misurato che trattava a pari con Ahmadinejad, Nasrallah, Erdogan e Re Saoud, ma un leader in tenuta militare, spesso con la mimetica gualcita dall'essere rimasta indosso durante poche ore di sonno, che anziché chiedere pareri e consigli ad advisor e collaboratori impone decisioni e strategie che spesso si rivelano vincenti anche quando vanno contro la saggezza consuetidinaria.

"Al Presidente Bashar mancava l'esperienza del confronto militare, vivendola l'ha affrontata come tutte le altre sfide della sua vita: l'ha studiata, valutata e ne ha appreso i segreti nell'agirla da protagonista". Del resto questo non é una novità per il Presidente siriano: studente di oftalmologia e oculistica a Londra venne portato quasi di peso a Damasco quando risultò unico 'papabile' candidato alla successione del padre malato; non era stato 'selezionato' come delfino, ruolo che era riservato al fratello maggiore Bassil, morto nello schianto della sua Mercedes nel 1994, eppure si é rivelato un ottimo leader politico, adesso suo padre Hafez, già comandante dell'Aviazione e veterano delle guerre contro Israele sarebbe orgoglioso di vederlo cogliere successi anche come uomo di guerra.

Il cambiamento di tattica dei terroristi mercenari pagati da Arabia Saudita, Qatar e Turchia, che sono passati dal tentare di istituire una impossibile "zona franca" in territorio siriano ad attentati lanciati alla cieca dimostra la loro disperazione e la loro rabbia impotente. Il sostegno iraniano e russo continua a farsi sentire ed é molto prezioso, non soltanto dal punto di vista militare ed economico ma anche politico e diplomatico. Assad sa che in Teheran ha un alleato fedelissimo, fedele quanto lo fu suo padre per Khomeini durante la guerra del 1980-88 contro Saddam e Mosca non mostra alcun segno di cedimento o di stanchezza nel suo sostegno a Damasco.
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