"Al Presidente Bashar mancava l'esperienza del confronto militare, vivendola l'ha affrontata come tutte le altre sfide della sua vita: l'ha studiata, valutata e ne ha appreso i segreti nell'agirla da protagonista". Del resto questo non é una novità per il Presidente siriano: studente di oftalmologia e oculistica a Londra venne portato quasi di peso a Damasco quando risultò unico 'papabile' candidato alla successione del padre malato; non era stato 'selezionato' come delfino, ruolo che era riservato al fratello maggiore Bassil, morto nello schianto della sua Mercedes nel 1994, eppure si é rivelato un ottimo leader politico, adesso suo padre Hafez, già comandante dell'Aviazione e veterano delle guerre contro Israele sarebbe orgoglioso di vederlo cogliere successi anche come uomo di guerra.
Il cambiamento di tattica dei terroristi mercenari pagati da Arabia Saudita, Qatar e Turchia, che sono passati dal tentare di istituire una impossibile "zona franca" in territorio siriano ad attentati lanciati alla cieca dimostra la loro disperazione e la loro rabbia impotente. Il sostegno iraniano e russo continua a farsi sentire ed é molto prezioso, non soltanto dal punto di vista militare ed economico ma anche politico e diplomatico. Assad sa che in Teheran ha un alleato fedelissimo, fedele quanto lo fu suo padre per Khomeini durante la guerra del 1980-88 contro Saddam e Mosca non mostra alcun segno di cedimento o di stanchezza nel suo sostegno a Damasco.
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