venerdì 26 ottobre 2012

Le Brigate Abu Ali Mustafa colpiscono un ufficiale sionazista e gli amputano una mano con un'ingegnosa trappola esplosiva!

Riprendiamo con piacere dalle pagine dei compagni di "Palestina Rossa" la traduzione di un comunicato delle Brigate Abu Ali Mustafa, braccio armato del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.  

Poiché le Brigate Abu Ali Mustafa sono ben consapevoli della disonestà del nemico e dei suoi dirigenti, abbiamo sempre insistito nel rigettare la "tregua" con lo stato di occupazione e abbiamo continuato il nostro lavoro rivoluzionario in silenzio e con determinazione per infliggere colpi dolorosi al nemico, la cui ultima escalation è solo una continuazione della sua aggressione in corso e dei crimini contro il popolo palestinese, che non sono mai cessati. 

Nella mattinata di Martedì 23 ottobre 2012, in un'operazione pianificata a seguito di un'osservazione, un combattente della Brigate Abu Ali Mustafa ha monitorato l'obiettivo e la sua posizione e ha collocato l'ordigno esplosivo nel luogo in cui i soldati nemici si avvicinano alla recinzione di confine, nei pressi del sito militare Kissufim a est di Khan Younis. Alle 07:16 il dispositivo è esploso, danneggiando attrezzature militari dell'occupante e ferendo un alto ufficiale della Brigate Givati, Zeev Shilon, che è stato trasferito in elicottero all'ospedale Soroka. 

La sua mano destra è stata amputata e secondo i rapporti dei media di occupazione il militare continua a lottare contro la morte. Dopo aver verificato che l'operazione fosse riuscita e che il bersaglio fosse stato colpito, i combattenti sono tornati sani e salvi a casa, per poi rivendicare l'operazione, in modo da dare speranza e gioia al nostro popolo e alla nostra resistenza. La resistenza è in grado di colpire il nemico e renderlo responsabile per i suoi crimini; questo è un messaggio al nemico e ai suoi soldati che non sono protetti dai colpi della resistenza e che spargendo sangue palestinese procurano lo spargimento di altro sangue. 

Dopo l'operazione, l'occupazione e i suoi leader, che inizialmente hanno affermato che l'esplosione proveniva da un colpo di mortaio, per poi rendersi conto che si trattava di un ordigno esplosivo, si sono precipitati a lanciare le loro minacce contro la resistenza ed i responsabili dell'eroica operazione, pensando di terrorizzare la resistenza e la nostra gente. Ma si dimenticano che la resistenza palestinese, comprese le Brigate Abu Ali Mustafa, non è intimidita dalle minacce e che insisterà e continuerà nella sua risposta rivoluzionaria contro i crimini perpetrati dai dirigenti e dai soldati dell'occupazione nemica del nostro popolo, dei nostri luoghi sacri e della nostra terra. 

Ci siamo impegnati a rimanere fedeli ai martiri, affinché il loro sangue non sia stato versato senza una risposta dura e dolorosa. Mentre il nemico perpetra i suoi crimini, noi facciamo appello affinché ci si unisca per affrontare gli occupanti e le loro minacce, in modo da formare un fronte di resistenza per una difesa unitaria nazionale del nostro popolo, della nostra terra e dei nostri luoghi sacri, e affinché continuino gli scioperi contro gli occupanti.  

Il nostro popolo e la nostra resistenza finalmente prevarranno. 

Riconoscimento e gloria alle Brigate Abbu Ali Mustafa, a tutte le organizzazioni armate che combattono, alla Rivoluzione in tutto il mondo e alla Resistenza in Palestina. 

Ricordiamo tutti coloro il cui puro sangue è stato versato sulla terra di Palestina. 

Salutiamo i prigionieri e i feriti. 

La vittoria è inevitabile.
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