La donna, trentenne, residente presso Betlemme nel campo profughi di Dheisheh, é stata sottoposta a pestaggi e torture sia durante la sua cattura che durante la sua detenzione dal 4 settembre 2012 a oggi.
Parlando coi suoi avvocati essa ha chiarito che, mentre stava attraversando un posto di blocco coi documenti perfettamente in regola é stata aggredita dai militari sionazisti che senza alcun motivo o provocazione l'hanno gettata a terra e quindi hanno preoceduto a colpirla coi fucili, ammanettarla toglierle le scarpe e usarle per colpirla ancora e ancora.
Enaam Abdul Jabbar fu quindi portata alla galera sionist di Al-Maskoubiya, presso la città occupata di Al-Quds, dove in contravvenzione alle norme riguardo la detenzione dei Palestinesi venne lasciata per giorni a contatto con criminali comuni sionisti nella speranza che essi (come spesso accade) la attaccassero e la abusassero ulteriormente.
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