La tempra dei leader politici emerge appieno quando essi devono fare i conti con le conseguenze dei loro errori: i grandi le accettano e ne traggono le conseguenze, i mediocri e i meschini cercano giustificazioni o scorciatoie per evitare di dover fare i conti con la realtà.
Ulteriore esempio di questa regola ci arriva oggi da Doha, Qatar, dove, bloccato nell'hotel a cinque stelle dove la security dell'Emiro Tamim lo tiene quasi prigioniero, costretto a buffe sedute di cyclette per tenere a bada la pancetta, Khaled Mishaal, il traditore che ha rinnegato la Siria di Assad, patronessa generosa e disinteressata della causa palestinese, per arrivare a impugnare in pubblico il vessillo dei ratti takfiri assassini, cerca di arzigogolare una spiegazione a quel suo gesto.
Si noti, non la ha cercata subito dopo averlo commesso, ma ora, ora che dalla Siria arrivano i comunicati disperati dei battaglioni mercenari wahabiti che implorano rinforzi, interventi stranieri, di fronte al rullo compressore dell'Esercito Arabo Siriano che sta sgretolando una loro posizione dietro l'altra, tanto nel Nord quanto nel Sud del paese!
Dice Mishaal: "Ho sventolato la bandiera dell'FSA, ma non l'avevo vista bene mentre me la passavano e credevo, ingannato dai colori, che si trattasse di quella palestinese!". Però il video che abbiamo ritrovato dimostra che, mentre gli veniva passata, Mishaal ha avuto tutto il tempo di capire di quale bandiera si trattasse e, comunque, questa sua spiegazione adesso é del tutto inutile se non ridicola.
Khaled Mishaal ha fatto i conti davvero mal, se sventoli la sbagliata bandiera l'asta nel sedere becchi tutta intera.
RispondiEliminaChi tradisce il benefattor è un uomo senza onor spernacchiato anche da chi lo ha comprato.
Ivan
Non cè che dire, un Vero Poeta!... :)
RispondiElimina