Nell'inferno del ghetto di Gaza vittima da anni dello shylockiano strangolamento sionista nemmeno essere nipoti del Capo del Governo protegge dalle tragiche conseguenze della continua emergenza umanitaria, come dimostra il caso di Amal, nipotina del Premier palestinese Ismail Haniyeh, morta ieri dopo che era risultato impossibile curare le sue condizioni cliniche con i mezzi disponibili nell'enclave litoranea.
La continua stretta del regime ebraico contro i rifornimenti di equipaggiamenti medici, farmaci e altre scorte sanitarie, così come i continui black-out di elettricità mettono in pericolo tutto il settore sanitario e con esso le vite di centinaia di pazienti con patologie croniche che hanno bisogno di costante assistenza o di protocolli clinici regolari come la dialisi, la chemioterapia e altro.
La redazione di PALAESTINA FELIX si stringe nel cordoglio alla famiglia Haniyeh e si augura che il ricordo del sacrificio della piccola Amal sia da monito a proseguire in futuro senza esitazioni o tentennamenti sul sentiero della Resistenza senza se e senza ma.
Il padre aveva mandato la nipote in Israele a curarsi ma purtroppo era un caso disperato.
RispondiEliminahttp://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.559083
Ma siamo sicuri che gli occupanti non abbiano accelerato la sua malattia??
RispondiEliminaNon dimentichiamoci che nel 2004 la entità sionista uccide lo sceicco Ahmed Yessin e poi uccise il suo successore dotto Abdel Aziz Rantisi.
Quanti sono i malati gravi che muoiono causa l'embargo ebraico contro la Striscia di Gaza, la più grande prigione a cielo aperto nel mondo.
E siccome non ho paura ne delle mie idee, ne della Giusitizia e nemmeno di chi vorrebbe uccidere tutti i patrioti Palestinesi, io mi mi firmo, a differenza di provocatori che si firmano anonimamente. Liberiamo la Palestina dall'occupazione sionista,
Pietro Aligi Schiavi (minacciato di morte dagli ebrei qui a Milano)
No, gli israeliano hanno sempre curato i bambini arabi, anche quelli dei territori occupati. Si chiama "etica".
Elimina