Maria Jawhari, diciotto anni, era una residente di Hareit Hreik, nella zona Sud di Beirut, che lavorava presso un negozio di scarpe e pelletterie; negli ultimi mesi era riuscita a scampare a tre attentati esplosivi che avevano colpito la parte sciita della capitale libanese: quello di Ruwais, quello che ha colpito l'ambasciata iraniana, e quello poco distante dalla sede di Al-Manar, proprio ad Haret Hreik.
Dopo l'ultimo attacco Maria aveva scritto sulla sua pagina Facebook: "Sono scampata a tre esplosioni, chi sa se dovrò morire nella quarta?". Purtroppo la crudeltà degli eretici takfiri che predicano l'odio e l'omicidio contro gli stessi correligionari musulmani che non accettano il loro estremismo omicida ha voluto avverare questo suo timore.
Issa Hanadi, sua amica, la ricorda così su Twitter: "Era una ragazza deliziosa che amava la vita, la luce, la musica di Najwa Karam e sperava di trovare presto l'uomo giusto per formarsi una famiglia e diventare madre".
Insieme a Maria, nell'esplosione assassina ha trovato la morte uno studente di Ingegneria di 19 anni, Ali Bashir; viene quasi naturale pensare se, prima di venire investiti dalle fiamme della detonazione i due giovani si siano guardati, i loro occhi si siano incrociati...
...adesso sono entrambe in gloria di Dio, in compagnia dei giusti e degli altri martiri, che le loro memorie possano essere presto vendicate e che chi ha pianificato e ordinato la loro morte possa presto desiderare di non essere mai nato!
wahhabiti schifosi ... mano di Satana .... che Iddio li fulmini loro e tutta la loro discendenza ... nessuno escluso ....
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