Nella giornata di ieri, sabato 31 maggio, una 'squadraccia' di militari sionazisti ha invaso la casa di Osama Shahin, Direttore del Centro Studi sui Prigionieri Palestinesi, vandalizzandola e terrorizzando la famiglia dell'attivista, che non si trovava nella sua dimora ma era in ospedale per terapie.
L'abitazione di Dura, villaggio nei dintorni di Al-Khalil, é stata invasa dai militari dell'occupazione ebraica così come anche le residenze del padre e del fratello di Shahin, senza tuttavia che i suoi persecutori trovassero nulla di illegale.
La manovra, evidentemente, é stata solo una rappresaglia trasversale in puro stile mafioso ebraico per "punire" un individuo coraggioso che ha dedicato la sua vita a denunciare le torture, gli avvelenamenti, gli episodi di criminale negligenza e i ripugnanti esperimenti farmaceutici a cui sono sottoposti i detenuti politici nelle carceri dell'Apartheid di Tel Aviv.
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