Come per un meschino, infantile e vigliacco bisogno di "compensazione" che ben si iscrive nella psicopatologia del regime sionista dopo essere state piegate e sconfitte dalla tersa e candida determinazione di Samir Issawi di immolare se necessario la propria vita tramite il digiuno a oltranza e aver dovuto acconsentire alla sua prossima liberazione le autorità carcerarie dell'occupazione ebraica hanno inasprito senza motivo o spiegazione alcuna i termini di isolamento dei detenuti politici Dirar Abu Sisi e Awad Saidi trasferendoli in strutture ancora più oppressive e disumane di quelli dove sono stati tenuti finora.
L'avvocato Mohammed Abed, dell'Associazione "Tadamoun" ha dichiarato che Dirar Abu Sisi é stato trasferito dal braccio di isolamento del carcere di Ela a quello della prigione di Eshel, dove é sottoposto a torture psicologiche; Awad Saidi invece sarebbe stato spostato dalla prigione di Ashkelon a quella di Ohli Khedar.
Abed ha spiegato che i prigionieri, che hanno passato settimane e persino mesi senza vedere persona viva o ascoltare voci umane, si trovano probabilmente sull'orlo della disassociazione psicologica e che un'azione coordinata da parte della Comunità Internazionale sarebbe necessaria per ricordare al regime ebraico come esso sia responsabile della salute e dell'integrità dei prigionieri politici palestinesi.
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