Aiutate dai volontari sciiti e dai miliziani sunniti di clan e tribù locali le forze irakene hanno ripreso con calma metodica le operazioni di liberazione di Tikrit e dintorni; la città é praticamente svuotata dai terroristi, di cui rimarranno sì e no poche dozzine di esemplari, ma purtroppo é ancora pesantemente infestata da mine, bombe e trappole esplosive che, in numero di circa seimila (sic) sono state sparse in ogni dove dai fanatici dell'ISIS.
Artificieri e team specializzati stanno individuando e neutralizzando una dopo l'altra queste trappole, mentre il Ministro della Difesa Khaled Obeidi ha dato il termine di circa un centinaio d'ore (poco più di quattro giorni) per completare le operazioni in città.
Obeidi ha a sua volta confermato che la pausa nelle operazioni attorno a Tikrit era stata cagionata esclusivamente dalle preoccupazioni per la possibile perdita di vite civili e dalla consapevolezza del grande numero di artefatti esplosivi collocati dai militanti del Daash.
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