Abu Abdullah al-Amir, rinomato leader dell'ISIS cercava di spostarsi lungo la Valle della Biqa verso la frontiera con la Siria, insieme a un drappello di sue guardie del corpo; ma i suoi movimenti erano attentamente monitorati da un gruppo di fuoco di Hezbollah che lo ha guidato in un'imboscata senza nemmeno che i tagliagole della scorta se ne rendessero conto.
Una mina collocata sulla strada seguita dai terroristi li ha eliminati quasi completamente, uccidendo al primo colpo l'autoproclamato 'emiro' Al-Amir e una breve ma intensa sparatoria ha messo in fuga i feriti e storditi superstiti dell'esplosione.
I comandanti della Resistenza Sciita sapevano che i takfiri avrebbero cercato di recuperare la carcassa del loro leader e per questo motivo hanno ordinato ai genieri di preparare subito una seconda trappola esplosiva che é scoppiata in faccia al distaccamento di terroristi inviati alla ricerca della poco onorevole spoglia.
Questo secondo pattuglione del 'Daash' é stato totalmente distrutto, aggiungendo nuove gravi perdite a quelle già inflitte negli ultimi tempi dagli uomini di Nasrallah ai terroristi di varie sigle che ancora infestano parti del Paese dei Cedri.
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