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sabato 14 aprile 2012

Tariq Ali difende Guenter Grass: "Disgustosi e vomitevoli gli attacchi sionisti contro di lui!"


Lo scrittore tedesto Guenter Grass, Premio Nobel per la letteratura, aveva già previsto la risposta dell'establishment politico venduto a Israele prima ancora che il suo poema in prosa venisse stampato e diffuso sulle pagine del Sueddeutsche Zeitung. Non vi é alcuna motivazione per essere sorpresi, ma vi é ogni ragione, invece, per essere profondamente disgustati. All'interno della Germania l'elite politica e una consistente parte della popolazione sono state ipnotizzate nella convinzione, martellata nella coscienza comune da decenni di propaganda angloamericana e sionista (vedi Goldhagen e i suoi accoliti) che "tutti" i Tedeschi "in eterno" siano da considerarsi 'colpevoli' o quantomeno 'complici' della persecuzione nazista degli Ebrei e quindi siano perciò costretti a sostenere Israele sempre e comunque.

 Alla base di tale assunto vi é l'argomento sionista e filosionista che la persecuzione nazista degli Ebrei sia qualcosa di "unico e irredimibile" anziché costituire soltanto uno dei mille esempi di persecuzione etnica o religiosa che si possono trovare negli annali della Storia. L'unica 'unicità' se proprio la si vuole trovare é nell'uso di quelli che all'epoca erano i metodi più moderni per implementarla (trasporti ferrovirari continentali, campi di concentramento, camere a gas) per darle una dimensione, se si vuole, 'industriale', ma la Storia é piena di massacri peggiori, più sanguinosi, più profondi, più prolungati nel tempo.

I Belgi in Congo sterminarono 10 milioni di persone (stima di Adam Hochschild), i coloni americani causarono la morte di qualcosa come 20-30 milioni di Pellerossa nel corso di quasi 400 anni di persecuzione e guerra, con l'uso anche di alcol e malattie diffuse ad arte tra di loro, gli Armeni in Turchia in mancanza di lager, treni e gas venefici vennero sottoposti a 'marce della morte' e possiamo andare avanti citando di nuovo l'America con l'uso delle atomiche sulla popolazione giapponese e dell'Agente Arancio in Vietnam. Comparare i genocidi, é un esercizio che non porta da nessuna parte eppure bisogna sempre ricordare quanto Raul Hilberg, Ebreo e storico dell'Olocausto, fosse furioso, indignato, per gli usi politici strumentali cui vedeva piegata la memoria della Shoah, dallo Stato d'Israele e dai suoi sostenitori internazionali, Ebrei e non.

Non passa giorno senza che il Governo di Estrema Destra che vede alla guida dell'entità ebraica in Palestina personaggi inqualificabili come Avigdor Lieberman non usi contro i Palestinesi toni e temi che sembrano tratti direttamente dalla peggiore propaganda nazista, e non lo si dovrebbe far notare? Bisognerebbe lasciar correre? E perché? Che il Governo israeliano abbia spinto per anni la Casa Bianca a invadere l'Irak fino a riuscire nel suo intento nel 2003 é cosa nota e, appena le truppe Usa arrivarono a Bagdad un telegramma arrivò allo Studio Ovale di Bush, proveniente dall'ambasciata israeliana; il testo: "E adesso Damasco e Teheran!", non bisognerebbe ricordarlo? E non bisogna denunciare le continue costanti morti tra la popolazione civile di Gaza?

Guenter Grass, ammettiamolo, é stato fin morbido e cauto nelle sue critiche; le ha concentrate e limitate all'atteggiamento minaccioso di Israele vero l'Iran ma avrebbe potuto, forse dovuto, dire molto di più. Il fatto che ci voglia coraggio politico per affrontare i temi che lui ha toccato in Germania, ma anche in Francia, in Inghilterra, in Italia é una triste riflessione sull'attuale cultura politica europea. Gli attacchi a Grass per la sua militanza (a 17 anni!) nelle Waffen-SS sono di una meschinità vomitevole, chi ha attaccato Gianfranco Fini, segretario di un partito direttamente disceso da radici fasciste e neofasciste, dove i membri ancora negli anni 2000 si salutavano a braccio teso quando si é recato in Israele a cantare le lodi del Muro della Vergogna? Il passato viene cancellato se uno diventa filosionista? Quanti ex-nazisti tedeschi hanno fornito aiuto militare a Israele negli anni '50 e '60, vendendo a Tel Aviv carri armati americani dismessi dalla Bundeswehr? Anche loro erano stati 'mondati' delle loro responsabilità nell'Olocausto?
Gianfranco Fini: from arm-raising fascist to kippah-wearing slave of Israel...
I cittadini tedeschi, ed europei, dovrebbero ponderare questo: non sono stati i Palestinesi ad uccidere circa quattro milioni di Ebrei, eppure stanno venendo sterminati, perseguitati e distrutti per questo motivo, vittime indirette, capri espiatori della Shoah, fino a quando tollererete tutto questo?
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martedì 3 aprile 2012

Tariq Ali giudica la vittoria di George Galloway a Bradford West: "Una boccata d'aria dopo trent'anni di soffocante thatcherismo di 'Destra' e di 'Sinistra'!"


"La vittoria di George Galloway nell'elezione supplettiva di Bradford West (che ha visto il fondatore del 'Partito del Rispetto' fare letteralmente a pezzi il candidato dei Laburisti, Imran Hussein, staccandolo di oltre 10mila voti, in un seggio che era rimasto appannaggio dei socialdemocratici inglesi ininterrottamente dal 1974) é stato il più grande scossone mai dato a un sistema politico che negli ultimi 30 anni é stato dominato dall'ortodossia thatcherista".

Non sono parole nostre, ma di Tariq Ali, il grande commentatore politico di origine pachistana che in un articolo pubblicato dal Guardian indica come, lungi dall'esaurirsi con il pensionamento della sua inventrice il liberismo fascistoide di Dama Thatcher (che immaginiamo ora impegnata a sbavarsi addosso e a defecarsi nei pannoloni nei sussulti della demenza senile, appropriata ma forse ancora lieve pena dantesca per una figura di così scespiriana, fumettistica malvagità) ha imposto la sua dittatura sull'intero arco politico inglese, tanto che, per vincere qualche elezione di seguito, quello che una volta era il partito 'di Sinistra' dei lavoratori e degli operai inglesi dovette trasformarsi, sotto l'egida del vapido e corrotto Tony Blair, in una brutta copia del partito 'tory', arrivando perfino a marciare, armi spianate, dietro i vessilli neo-teo-con e filosionisti di Bush Jr. in Afghanistan e in Irak.

"I principi-base del thatcherismo", scrive T. Ali "hanno talmente permeato e inquinato il discorso politico inglese da trasformare un sistema bipolare piuttosto vivace ed equilibrato in una palude di 'grande centro', vagamente colorata di sfumature di 'Destra' e 'Sinistra' dove però i cardini dell'azione politica: austerità e tagli che favoriscono i privilegiati e colpiscono i lavoratori e i consumatori, sostegno alle guerre, alle invasioni e ai regimi di occupazione graditi alle elites, non erano mai messi in discussione".

In tutto questo la campagna elettorale di George Galloway, che a lungo i media convenzionali, addentellati e sinergici agli interessi delle elites, hanno cercato di screditare come un 'fenomeno da baraccone politico' é riuscita a fare breccia nei cuori e nelle coscienze di tutti coloro che non si sentivano rappresentati dagli usuali burattini, elettori inglesi di recente acquisizione, come immigrati e naturalizzati, ma anche di antichissimo lignaggio hanno risposto al suo appello come indicano le dimensioni della sua vittoria, e l'aspetto variegato della platea alla sua cerimonia di ringraziamento per il successo riportato.

Nemmeno la rimozione del canale televisivo iraniano di lingua inglese PressTV, sul quale Galloway appare regolarmente come commentatore dall'Inghilterra e analista politico, dalla piattaforma satellitare britannica, implementata dopo anni di lobbizzazione e ricatti da parte di gruppi filosionisti, iranofobi e islamofobi (potentissimi in Inghilterra) é riuscita a danneggiare più di tanto la visibilità e la notorietà del personaggio. Adesso, per continuare a sperare nella decisiva "inversione di tendenza" che potrebbe portare l'Inghilterra a spezzare l'incantesimo della Strega Thatcher prima ancora che la fattoria volante di una Dorothy qualsiasi le atterri sulla testa rosa dall'Alzheimer bisogna sperare nella vittoria di Ken "Il Rosso" Livingstone (a sua volta commentatore sul canale iraniano) alle prossime elezioni municipali di Londra; poi si vedrà...
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