Ghandy al-Sahmarani, a parte una ironica e totalmente inappropriata assonanza del nome, non aveva nulla di pacifico e non violento, anzi, era dirigente del Jund Ash Sham, un gruppo di fanatici fondamentalisti legati alla rete Qaedista che cerca, come nel caso di Fatah al-Islam, di penetrare nel mosaico di sette ed etnie del Paese dei Cedri, per destabilizzarlo con la propria violenza, pagata e diretta dai soliti e ben noti burattinai di al-Qaeda, che viene fatta apparire e colpire in ogni scenario dove la CIA e il Dipartimento di Stato Usa abbiano interesse a intervenire.
Ghandy al-Shamarani |
Il cadavere del terrorista. |
Evidentemente qualcuno non ha gradito i suoi sforzi.
I qaedisti non hanno mai avuto fortuna in Libano (così come in Siria o in Palestina), dove anzi, un altro loro movimento come Fatah al-Islam (nessuna relazione con la Fatah di Abbas e Arafat) é stato pressoché distrutto dall'esercito nazionale nel 2007, dopo alcune settimane di feroci scontri nel campo profughi di Nahr al-Bared. Jund Ash Sham, il movimento di cui faceva parte Ghandy al-Sahmarani, aveva perso prestigio, influenza e militanti proprio a favore di Fatah al-Islam (tanto che dopo la distruzione di Fatah al-Islam aveva cercato con un piccolo attentato a un posto di blocco militare a Sidone di 'recuperare visibilità'); con la morte del dirigente sembra che la presenza Qaedista in Libano abbia ricevuto un ulteriore gravissimo colpo.
E' interessante notare come i Qaedisti siano numerosi e/o influenti soltanto nelle nazioni fortemente influenzate e penetrate dai servizi segreti americani: Arabia Saudita, Yemen, Irak, Pakistan, Giordania. Laddove lo spionaggio statunitense é tenuto sotto controllo essi sono assenti o, come in Libano, sottoposti a continui scacchi.
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