Il Ministro degli Esteri britannico Bill Hague sarebbe pronto a elevare lo status dell'Ufficio rappresentativo palestinese a quello di ambasciata tout-court, a seguito dell'impasse ormai irreversibile in cui é evidentemente caduto ogni tentativo di accordo negoziale con Israele per la creazione di uno Stato autonomo in Palestina.
La mossa pianificata negli uffici di Whitehall seguirebbe non già i riconoscimenti incamerati dall'Autorità palestinese in Sudamerica, ma piuttosto il "piccolo riconoscimento" accordato alla Palestina da diversi paesi europei (ultimamente dal Portogallo); in seguito ad essa i titolari dell'ufficio rappresentativo diventerebbero diplomatici a tutti gli effetti, sarebbero coperti dalle garanzie e dalle convenzioni applicate ai loro colleghi, la Gran Bretagna, tuttavia, non riconoscerebbe l'esistenza di uno Stato palestinese sui confini antecedenti all'aggressione israeliana del 1967, come invece hanno fatto Brasile, Argentina, Uruguay ed Ecuador.
Mappa aggiornata dei vari gradi di riconoscimento della Palestina nel mondo, entro la primavera 2011 anche il Paraguay cesserà di essere marrone. |
Anche se meno coraggioso del passo intrapreso dai paesi latinoamericani anche questa decisione britannica potrebbe aiutare non poco la causa palestinese, soprattutto diffondendo nel campo sionista la certezza che, continuando con la strategia di aperto disprezzo delle trattative e continua minaccia militare ed appropriazione di terra nei confronti di Gaza da un lato e della Cisgiordania dall'altro Israele stia percorrendo a grandi passi il sentiero verso la quarantena diplomatica e il totale isolamento internazionale, che potrebbe preludere alla condanna dell'ONU e all'applicazione di sanzioni nei suoi confronti.
Proprio in questi giorni politici israeliani si sono affannati a cercare di saldare una vecchia frattura diplomatica con Londra, risalente all'omicidio a Dubai di Mahmoud al-Mabouh, il leader di Hamas trucidato da uno squadrone della morte del Mossad, che per entrare indisturbato negli Emirati Arabi si era servito di documenti britannici contraffatti, basati su passapaorti di cittadini ebrei con doppia nazionalità.
Ma, come si dice in Inghilterra, le scuse così frettolosamente presentate potrebbero essere "too little, too late".
Nessun commento:
Posta un commento