sabato 1 gennaio 2011

Il "piffero" Dahlan va in Egitto per suonare...e finisce...suonato!!


Una grave debacle quella che ha colpito Mohammed Dahlan, l'ex capo supremo delle forze di sicurezza dell'Anp che perse titoli, prebende e la maggior parte dei suoi seguaci quando venne poco cerimoniosamente sfrattato a colpi di Kalashnikov dal suo "feudo" nella Striscia di Gaza in seguito al fallimento del Colpo di Stato tentato da Fatah contro Hamas e il legittimo Governo espresso dal movimento musulmano in seguito alla sua schiacciante vittoria elettorale.

Privo di una posizione di potere da poter sfruttare per il proprio tornaconto personale (ricordiamo che Dahlan faceva trasferire sul proprio conto corrente privato il quaranta per cento delle tariffe doganali riscosse al varco di confine di Karni), Dahlan si ritirò per un periodo a 'vita privata', dedicandosi alla sua impresa di costruzioni edili (in cui aveva riciclato gli illeciti proventi di Karni) e collaborando col Mossad, mandando due suoi dipendenti ed ex-ufficiali della sicurezza dell'Anp a Dubai a "preparare il terreno" per il commando omicida del Mossad che assassinò Mahmoud al-Mabouh.

Ultimamente Dahlan é stato preso da un frenetico attivismo, cercando di rilanciare le sue azioni come possibile successore di Mahmud Abbas, l'ex Presidente dell'Anp il cui mandato é scaduto esattamente da due anni, proponendosi come latore di credenziali filo-israeliane e filo-americane ancora più solide di Abbas/Abu Mazen e millantando addirittura di avere un "piano sicuro per distruggere Hamas" e mettere quindi fine con la violenza alla scissione del fronte interno Palestinese; chissà se il suo piano per "eliminare" Hamas prevede anche l'eliminazione della maggioranza assoluta dei Palestinesi che hanno fiducia in Hamas per la sua coerenza politica e la sua buona amministrazione di Gaza, mentre ne hanno punto in Fatah per la sua corruzione e la sua mancanza di spina dorsale.

Dahlan aveva programmato un conferenza stampa al Cairo per la giornata del 29 dicembre, ma é stato costretto a cancellarla in fretta e furia quando é risultato evidente che l'evento si sarebbe trasformato in un clamoroso "flop", stante il rifiuto delle maggiori testate della stampa e della televisione egiziana di inviare la benché minima rappresentanza. Fatti i bagagli all'ex boss della sicurezza diventato palazzinaro non é restato che tornare a Ramallah con le pive nel sacco.

Ibrahim el-Darrawy ha così commentato l'evento: "I giorni del Dahlanistan, in cui mr. Dahlan poteva raccogliere attorno a sé la crema della stampa egiziana e mediorientale con il semplice schiocco delle dita sono definitivamente tramontati, il Governo del Cairo preferisce di gran lunga Abbas a Dahlan e il panorama dei media si adegua".

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