giovedì 23 giugno 2011

Sionisti e alleati ragliano a favore della "libera espressione", poi chiedono alla Apple di censurare applet filo-Palestinese!


Sionisti e imperialisti che sognano "rivoluzioni colorate" in ogni angolo del mondo che non si pieghi alle loro voglie e ai loro 'diktat' si riempono costantemente la bocca di parole come "libertà di espressione", "diritti umani" e altre simili banali piaggierie fino a triturarle in un pastone appiccicoso, infastidente e, dopo un po', persino nauseante.

Laddove non hanno insinceri e disponibili "martiri" da sbandierare ipocritamente, questi alfieri della "libertà" non hanno alcun problema a inventarseli e, dopo averne cantato un po' il peana, sono pronti, come ci dimostra questo recente rigurgito di "giornalistame" (giornalismo-letame) affiorato dalla cloaca sionista che é il "Corriere" diretto dal seipuntuto Ferruccio de Bortoli.

Ma poi, alla prova dei fatti, basta che qualcuno "osi" esprimere (liberamente e con l'aiuto della tecnologia) opinioni "eretiche", ed ecco i cantori della libera espressione trasformarsi nei più retrivi censori, che invocano le manette, i bavagli, la gogna e i roghi contro coloro che cercano, in piena coscienza, di esercitare la Libertà da loro tanto invocata.

L'ennesima vergognosa sciarada in tal senso si é avuta quando su iTunes, il portale di download di applicazioni per le piattaforme Apple/Mac, é apparsa un'applet dedicata alla "Terza Intifada", che permetteva ai giovani arabi e palestinesi (e ai loro milioni di sostenitori in tutto il mondo) di rimanere aggiornati sull'organizzazione e lo svolgimento delle manifestazioni anti-sioniste e anti-israeliane per l'applicazione totale e definitiva del Diritto al Ritorno e per la fine dell'occupazione straniera della Palestina. Di fronte al fuoco incrociato delle potentissime lobby a sei punte la compagnia di Steve Jobs ha ovviamente alzato bandiera bianca, rimuovendo senza alcuna giustificazione il software gratuito dal suo portale. Consigliamo ai giovani della Terza Intifada di buttare la loro spazzatura a marca Cupertino nel più vicino cassonetto per rifiuti "non riciclabili" e di iniziare a sviluppare un'applet Android. Siamo sicuri che i risultati saranno decisamente migliori, sia come architettura del software sia come bacino di utenza raggiungibile.
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