venerdì 24 giugno 2011

Ergastolo all'imprenditore egiziano vendutosi al Mossad!


La Suprema Corte per la Sicurezza dello Stato del Cairo ha inflitto la pena dell'Ergastolo a un uomo d'affari egiziano che si era prestato a diventare spia per Israele contro il suo stesso paese. L'arresto di Tareq Abdel Rezzeq Hussein, di 37 anni, era stato riportato su queste pagine all'epoca della scoperta del network spionistico sionista da parte degli uomini del Mukhabarat, ancor prima della caduta del regime di Mubarak.

I due contatti del Mossad che agivano da 'controllori' di Hussein, Edi Moishe e Yosef Demor, sono stati a loro volta condannati all'ergastolo, ma in absentia. Hussein aveva ricevuto dagli israeliani il compiuto di reclutare nella sua rete persone impiegate nelle telecomunicazioni e nella telefonia, campo in cui il Regime sionista cerca di estendere la sua influenza per poter danneggiare le capacità di pronta risposta alle sue aggressioni e alle sue provocazioni.

Il Capo redattore del quotidiano libanese Al-Deyar, Charl Ayoub, ha dichiarato che Hussein lo avrebbe accostato chiedendogli 'agganci' in Cina, Thailandia e Sud Africa, offrendogli in cambio una serie di regalie come voli aerei in prima classe, stanze d'albergo a cinque stelle e persino una carta di credito attivata a suo nome in Cina. La ramificazione della trama sionista alla Cina e all'Estremo Oriente conferma come ottimo il lavoro di estensione dell'inchiesta allo scacchiere asiatico compiuto prontamente dagli uomini del Mukhabarat già pochi giorni dopo l'arresto del traditore.

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