Poi subito dopo un'avanzata massiccia di tutte le forze disponibili (perlomeno quelle rimaste dopo le dure sconfitte subite a Homs, Idlib, Daraa, Hama...) per cercare di prendere il controllo di Damasco e Aleppo, rispettivamente capitale e città più popolosa e produttiva del paese, approfittando di un clima di incertezza e panico che avrebbe dovuto produrre scioperi, proteste, forse anche insurrezioni.
Quindi attacchi a posti di frontiera verso la Giordania e verso l'Irak da cui fare affluire le armi, le munizioni, il denaro e i rinforzi necessari a tenere i terreni catturati e difenderli. Invece, salvo l'attentato purtroppo andato a buon fine (perché non delegato ai wahabiti pasticcioni più volte messi sotto scacco dai servizi di Assad, ma compiuto direttamente da agenti segreti NATO e del Mossad), nulla di quanto previsto dai 'cervelloni' dell'insorgenza si é verificato e i mercenari qaedisti hanno subito nuove durissime sconfitte a Barzeh, a Mazzeh e tutto intorno a Damasco così come ad Ayyan e Qebtan al-Jabal a Nord di Aleppo.
Anche i tentativi fatti contro il varco di confine di Nassib sulla frontiera giordana e contro quello di Salaheddin su quella irakena sono terminati con la rotta dei terroristi. E' stato confermato che i leader qaedisti Mahmoud al-Ashqar e Omar al-Ahmad sono stati abbattuti insieme a centinaia di loro complici e seguaci.
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