domenica 9 settembre 2012

Adesso ci sono le prove! L'attacco nel Sinai organizzato dal Mossad aiutato dal burattino Dahlan!

Un capo anziano dei beduini del Sinai settentrionale di nome Majdi Salem, ha inviato una lettera al Presidente egiziano Mohammed Mursi dichiarando di avere "prove certe" riguardo la natura e i colpevoli dell'attacco omicida avvenuto alcune settimane fa a un posto di frontiera egiziano, costato la vita a sedici guardie di confine. Come sostenuto su queste pagine fin dall'inizio la responsabilità dell'azione ricadrebbe sul Mossad sionista aiutato dal corrotto collaborazionista cacciato persino da Fatah per i suoi legami col regime ebraico, Mohamed Dahlan.
Ma non é tutto, Salem ha dichiarato di sapere per certo che vari ufficiali dell'Esercito egiziano fossero a conoscenza in anticipo dell'attacco e avrebbero taciuto nella speranza che esso portasse il Governo del Cairo ad accusare i Palestinesi di Hamas e ritardasse o rimandasse sine die l'apertura del varco di confine di Rafah e la fine dell'assedio economico alla Striscia costiera. Durante l'Era Mubarak infatti il confine con Gaza rimaneva chiuso a ogni genere di transito.
Majdi Salem ha chiesto udienza col Presidente Mursi per rivelargli le informazioni di cui é a conoscenza. Nonostante gli intenti israeliani l'attacco nel Sinai é stato sfruttato da Mursi per licenziare i Generali della vecchia guardia filo-Mubarak (ci sono stati oltre settanta pensionamenti finora), smembrare lo SCAF e cancellare tutti i provvedimenti che erano stati presi da questo per indebolire Parlamento e Presidenza. Inoltre la presenza militare egiziana nel Sinai é stata rafforzata.
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