In una serie di scontri a fuoco avvenuti nottetempo lungo il confine con il Libano pattuglie dell'Esercito arabo siriano sono riuscite a respingere in almeno due occasioni un tentatvo di infiltrazione da parte di miliziani armati provenienti dal Libano. Almeno due persone nei gruppi armati sarebbero morte, ma, la rapida fuga dei loro compagni, che si sono incaricati di portare con loro le salme ha impedito una loro pronta identifcazione.
Intanto anche nel Governatorato di Damasco, precisamente intorno ad Harasta e Zamalka, altre unità dell'Esercito regolare sono riuscite a mettere in fuga gruppi di estremisti mercenari stranieri; in particolare ad Harasta le forze governative hanno anche trovato e disinnescato molti congegni esplosivi lasciati attorno a una stazione di rifornimento carburante, che avrebbero potuto totalmente distruggerla e causare un grave tributo di vittime civili innocenti.
Con il rinnovo della fiducia e del sostegno russo al suo migliore alleato arabo la Siria ha potuto rinnovare i propri sforzi nella campagna antiterrorismo cogliendo successi che soltanto pochi mesi fa sarebbero stati difficili da pronosticare.
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