giovedì 6 febbraio 2014

L'Esercito Siriano respinge attacco takfiro alla Prigione di Aleppo e uccide l'Emiro ceceno Saifullah!

Con le forze del Presidente Assad che accumulano una vittoria dopo l'altra e costringono le bande terroriste mercenarie in perimetri sempre più ristretti dove scovarle ed eliminarle é facile quanto sparare ai pesci in barile si capisce che i leader di Al-Nusra e dell'ISIL abbiano un disperato bisogno di qualche "vittoria" da mostrare ai loro finanziatori emiri del Golfo per convincerli a continuare a foraggiare la loro causa ormai condannata.
Per questo nelle scorse ore una task force mista di Al-Nusra e del Fronte Islamico ha inutilmente cercato di dare l'assalto alla Prigione Centrale di Aleppo, struttura che ormai ha la fama di un Alcazar imprendibile, contro cui più e più volte gli attacchi dei tagliagole wahabiti si sono infranti senza alcun costrutto.

Ancora una volta però i loro sforzi sono stati vani e gli assalitori sono stati respinti in disordine con gravissime perdite, tra cui, spicca significativamente, persino l'Emiro ceceno Saifullah, leader della spedizione suicida, il cui cadavere, nonostante gli sforzi dei seguaci per tentare di recuperarlo, é stato "preso prigioniero" dagli uomini dell'Esercito.

15 commenti:

  1. tu guarda invece cosa vanno dicendo in giro !!
    che faccia tosta che hanno !

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/02/06/Siria-40mila-jihadisti-stranieri-al-Assad_10022986.html

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  2. e pure quest'altra !!

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2014/02/06/Via-libera-evacuazione-civili-Homs_10024867.html

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  3. L'Ansa é una fogna e fa solo propaganda, non c'é da stupirsi, le nostre notizie arrivano direttamente dalla Siria...si potrà dire che non siano fonti "imparziali"...ma finora tutto quello che abbiamo detto é stato confermato dai fatti: 1) Dicevamo che in Siria non vi era rivoluzione/insurrezione popolare ma insorgenza mercenaria eterodiretta...e avevamo ragione 2) Dicevamo che Assad lungi dall'essere sull'orlo dell'esilio avrebbe combattuto fino all'ultimo...e avevamo ragione 3) Abbiamo preconizzato grandi offensive governative che avrebbero messo all'angolo i mercenari stranieri...e avevamo ragione...chiediamo ai nostri lettori di rinnovarci la loro fiducia e continuare a seguirci!!!!!

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    1. Dott. Kahani, l'acqua della sua fonte è cristallina e pura comparata alle falde inquinate dell'informazione in mano ebraica. Palaestina Felix e Sana.sy sono i canali più aggiornati per documentarsi sulla guerra americana-sionista contro Damasco.
      Se mi posso permettere, avete concesso un po' troppo credito al generale Al-Sisi che al momento non ha ancora fatto nulla per sostenere la causa araba ed abbattere Israele, anzi....(ha chiuso i tunnel che rifornivano Gaza!) Federico

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    2. Tutto a suo tempo... Al-Sisi, si trova a dover gestire una situazione interna difficilissima, ereditata da decenni di governo Mubarak, filo-occidentale e filo-sionista , e da un anno di settarismo a marchio Ikhwan. Prendere ora iniziative attive di politica estera per contrastare e mettere un freno ai piani americani/nato/sionisti/sauditi, senza prima mettere il paese nelle condizioni di poter reggere alle sicure ritorsioni, sarebbe piuttosto pericoloso e potrebbe far perdere all'Egitto una buona possibilità. Quando lo stato Egiziano avrà stabilizzato la situazione interna, e represso tutti gli elementi ostili ad un Egitto unito ed indipendente, e avrà rafforzato l'apparato militare a sufficienza per proteggersi, allora Al-Sisi avrà la possibilità di decidere come muoversi. Personalmente, ora come ora, dare giudizi sull'operato di Al-Sisi in fatto di politica estera, mi sembra prematuro. In futuro vedremo come deciderà di muoversi, una volta che avrà risolto i maggiori problemi interni.

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    3. Tutto a suo tempo... Al-Sisi, si trova a dover gestire una situazione interna difficilissima, ereditata da decenni di governo Mubarak, filo-occidentale e filo-sionista , e da un anno di settarismo a marchio Ikhwan. Prendere ora iniziative attive di politica estera per contrastare e mettere un freno ai piani americani/nato/sionisti/sauditi, senza prima mettere il paese nelle condizioni di poter reggere alle sicure ritorsioni, sarebbe piuttosto pericoloso e potrebbe far perdere all'Egitto una buona possibilità. Quando lo stato Egiziano avrà stabilizzato la situazione interna, e represso tutti gli elementi ostili ad un Egitto unito ed indipendente, e avrà rafforzato l'apparato militare a sufficienza per proteggersi, allora Al-Sisi avrà la possibilità di decidere come muoversi. Personalmente, ora come ora, dare giudizi sull'operato di Al-Sisi in fatto di politica estera, mi sembra prematuro. In futuro vedremo come deciderà di muoversi, una volta che avrà risolto i maggiori problemi interni.

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    4. " Prendere ora iniziative attive di politica estera per contrastare e mettere un freno ai piani americani/nato/sionisti/sauditi".
      Non so se lo sa, ma stiamo parlando di una persona che ha lavorato x anni in arabia saudita come emissario di mubarak, stiamo parlando di una persona che se non fosse x i suoi protettori sauditi ed emiratini che gli hanno sganciato miliardi di dollari in finanziamenti (mentre la popolazione dell'arabia saudita muore di fame) ora non sarebbe a governare l'egitto. Al sisi a me ricorda tanto mubarak, l'unica cosa decente che ha fatto è stata quella di dirsi totalmente contrario a ogni interferenza straniera sulla siria. Per il resto si comporta esattamente come i suoi predecessori: apre il valico di rafah un giorno si e 10 no! Non capisco proprio come questa persona possa contrastare i piani sionisti e soprattutto sauditi. Per non parlare poi di quanti accordi sul piano economico e degli investimenti l'egitto sta facendo con l'arabia saudita, il kuwait e gli UAE.

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    5. Guardi conosco il passato di Al-Sisi. Ma mi concentro più su quello che fa nel presente. E' innegabile che su alcune questioni al-sisi può apparire contraddittorio, ma tenga presente che si sta muovendo in un paese che è stato fortemente influenzato dalla politica dell'Ikhwan e dalla relativa propaganda. Al-sisi, bisogna dire anche le cose buone, sta stringendo molti accordi con la Russia, sta conducendo una battaglia contro l'Ikhwan che l'ha quasi eradicata, ha imposto lo stop ad una squadra navale militare americana diretta in Siria impedendogli di transitare per il canale di Suez e raggiungere il Mediterraneo, sta bloccando la propaganda di emittenti straniere come Al-Jazeera, Al-Arabya, e altri media del Golfo filo-occidentali. In un’intervista con Larry Wayman, Al-Sisi ha sottolineato che il popolo Egiziano è consapevole del fatto che gli Stati Uniti hanno pugnalato alla schiena l’Egitto tramite i l'Ikhwan e Mursi. Secondo molti analisti, Al-Sisi potrebbe essere, se giocasse le sue carte con saggezza, l’uomo che passando dalla carriera militare a una politica unirebbe la nazione e la ri-orienterebbe verso una più stretta alleanza con la Russia e la Cina. Al-Sisi sta conducendo una battaglia contro la fratellanza musulmana notevole. Se al-Sisi fosse un personaggio che avesse interesse a portare avanti i programmi degli Stati Uniti o dell'Arabia Saudita, non avrebbe certo senso la battaglia che sta portando avanti contro l'Ikhwan. Analisti avvertono da mesi [e non è difficile accorgersene], che l’Egitto è oggetto delle mire sovversive dei Paesi occidentali e dei loro alleati regionali. Al-Sisi cerca di porre le basi di un forte Stato centrale, mentre a poco a poco costruisce i meccanismi che porteranno ad una forte società civile basata sulla democrazia.
      Al fine di raggiungere questo importante obiettivo, tutti i gruppi terroristi e islamisti devono essere schiacciati. Accanto a ciò, gli intrighi di nazioni estere come Qatar, Turchia, i Sauditi, i sionisti, e le nazioni occidentali devono essere sventati e lo stesso vale per le bizzarre politiche degli USA in Egitto. L’Egitto non vuole rapporti negativi con nessuna nazione, ma al-Sisi non può tollerare ingerenze dall’estero [è un noto nazionalista]. Inoltre, il ruolo di Hamas [di cui una fazione parteggia e partecipa agli intrighi dei sauditi e delle monarchie del Golfo] deve essere affrontato perché chiaramente molte "ratlines" partono dalla Striscia di Gaza dirette verso il Sinai [ecco perchè Al-Sisi è molto restio ad aprire definitivamente il valico di Rafah]. Qatar e Turchia poi fanno sempre più leva sul campo dei Fratelli musulmani di Gaza e altrove. Al-Sisi comprende pienamente che le forze dell'Ikhwan e forze esterne all'Egitto cercano di destabilizzare lo Stato-nazione. Se l'Egitto ad oggi non è divenuto uno stato fallito in preda alle politiche settarie dell'Ikhwan [infiltrata fino al midollo dai servizi segreti di Usa, israele, e petrol-monarchie Sunnite del Golfo], lo si deve ad Al-Sisi. Poi vedremo come si muoverà in futuro... ma oggi come oggi, per l'Egitto non vedo valide alternative ad Al-Sisi.

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    6. "Se al-Sisi fosse un personaggio che avesse interesse a portare avanti i programmi degli Stati Uniti o dell'Arabia Saudita, non avrebbe certo senso la battaglia che sta portando avanti contro l'Ikhwan" le idee di un egitto ideale x gli stati uniti e dell'arabia saudita non coincidono assolutamente. Gli stati uniti non vi è dubbio che supportino l'ikhwan ma l'arabia saudita vuole tutto meno che un egitto controllato dalla fratellanza. Riguardo ad al jazeera e al arabiya la prima è stata giustamente censurata, la seconda non mi risulta che abbia subito restrizioni da parte del governo, anzi le dirò che se non erro circa un mese fa dei pazzi fanatizzati hanno attaccato un reporter di al arabiya con la scusa di far propaganda alla "dittatura".

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    7. La convergenza di interessi tra Riyad, Tel Aviv e Washington è sempre più stretta e marcata. E la fratellanza musulmana è il burattino di costoro e dei loro alleati nella regione. Mi sembra ben più che evidente.

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  4. I problemi che dice Christian sono innegabili. La piaga che affligge il mondo arabo è la distribuzione del tutto casuale degli idrocarburi, per cui pochi hanno molto e tanti hanno niente. La soluzione sta nel riscoprire lo spirito della Repubblica Araba Unita e dare il via ad una serie di fusioni (Libia-Egitto; Algeria-Libia-Egitto; Libano-Siria-Iraq; Libano-Siria-Iraq-Iran). Federico

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  5. Questi primi piani di cadaveri sono terribili, e poi i Ceceni non so perchè, mi dispiace vederli morti anche se so che combattono con i terroristi, sarà che li considero compatrioti che sbagliano e valorosi combattenti.
    Mi piacerebbe tanto vederli inquadrati in Patria nei battaglioni Zapad e Vostok con bravi Ufficiali ed Imam che sappiamo spiegare cos'è la Patria Grande e che Cristiani e Islamici sono fratelli nel nome di Mariah, Madre di Cristo Salvatore per noi e Profeta per loro. Che la terra ti sia leggera Valoroso Bandito Ceceno, ti avrei sparato personalmente pregando per Te.
    Ivan

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  6. Ciò non toglie, però, che Televideo Rai abbia dato la (falsa) notizia che invece l'attacco takfiro sia pienamente riuscito con la conseguente liberazione di migliaia (!) di detenuti. Paghiamo il canone, ma per che cosa? Si tratta di una tassa legale, ma del tutto illegittima... e soprattutto IMMORALE.

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    1. Personalmente non la considero nemmeno una tassa legale, in quanto lo stato, il cui compito primario è tutelare e servire l'interesse di tutto il popolo, dovrebbe rendere gratuito l'accesso all'informazione [che sia di pubblica utilità e veritiera], così come alcuni paesi hanno reso gratuito l'accesso e l'uso ad internet.

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    2. Ho inteso usare il termine "legale" con il significato letterale di "previsto dalla legge", senza caricarlo di alcun giudizio di sostanza. Speriamo, in ogni caso, che molto presto si potrà fare a meno di questo "balzello". Su questo sono pienamente daccordo.

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