domenica 19 ottobre 2014

Dopo molto "huff e puff" e altrettanto "brouhaha" finisce nel niente la farsa inscenata a Kobani!

Dopo settimane di permanenza al top della hit parade dei panzanifici occidentali, dopo giorni e giorni di appelli accorati sulle "sofferenze dei Poveri Curdi", dopo dozzine e dozzine di appelli al 'Generoso Sultano Erdogan' perché corresse in loro aiuto invadendo la Siria coi suoi carri armati (chiedere a un neo-ottomano di aiutare i Curdi? Come chiedere a Dracula di fare una campagna di donazione del sangue!!!), improvvisamente arriva la notizia che, dopo tutto, i Curdi sono riusciti da soli a respingere l'ISIS a Kobane.

Tutto questo 'huff e puff e Brouhaha' naturalmente, come tutto ciò che campeggia sulle prime pagine dei somarifici mediatici occidentali, era mirato a giustificare un intervento NATO in Siria, con la creazione di 'aree cuscinetto' e magari anche 'no fly zone'; il fatto che, dopo settimane di propaganda, "improvvisamente" i Curdi siano riusciti a trarsi d'impaccio da soli é dovuto al fatto che sia il Cremlino che la Repubblica Islamica abbiano fatto capire molto chiaramente attraverso discreti canali diplomatici alla NATO e alla Casa Bianca che un solo passo di Ankara oltre il confine siriano avrebbe scatenato una guerra regionale.

L'Occidente imperialista (come la sua estensione sionista in Medio Oriente) capisce solamente il linguaggio della forza; l'affaire di Kobane lo dimostra chiaramente, altrettanto quanto lo aveva dimostrato il braccio di ferro obama-putin sulla Siria di estate-autunno 2013.

6 commenti:

  1. 1) Ankara non è intervenuta non perché è stata minacciata da chichessia ma semplicemente perché attaccare l'isis per erdogan sarebbe stato controproducente, in più non ha nemmeno concesso le basi per i raid e ha giustamente bombardato le posizioni del pkk in turchia.
    2) I curdi ce l'hanno fatta da soli? Ahahahahahahah kobane e i villaggi vicini sono stati distrutti per 3/4 abbondanti non certo dall'isis ma dai raid della coalizione...alcuni dicono che solo a kobane il numero di raid superi quelli avvenuti in tutto il resto della siria messi assieme.

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    1. "....e poi c'era la marmotta...che confezionava la cioccolata!"

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  2. Che qualcuno possa pensare che i quattro bombardamenti sfigati di Usa & co. possano avere avuto qualche effetto contro l'ISIS mi causa una persistente e irrefrenabile ridarola

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    1. Magari alll'ISIS no, ma alle infrastrutture energetiche siriane, sopratutto raffinerie, a quanto pare di danni ne hanno fatti eccome... tenuto conto anche del fatto che le raffinerie sono tra gli investimenti industriali più onerosi. Secondo il pentagono, quelle bombardate in Siria sarebbero state controllate dall’ISIS e gli procuravano ingenti redditi. Ma questa spiegazione è palesemente falsa. Quando uno stato sotto embargo tenta di vendere gas o petrolio sui mercati internazionali, non ci riesce. Eppure l’ISIS lo fa, nonostante le risoluzioni 1373 (2001) e 2170 (2014) del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. È di dominio pubblico il fatto che l’ISIS ruba idrocarburi in Iraq e in Siria, li inoltra via oleodotto fino al porto turco di Ceyhan, da dove vengono trasportati in israele dalle petroliere di "Palmali Shipping & Agency JSC", la società del miliardario turco-azero Mubariz Gurbanoglu. Al porto di Ashkelon le autorità portuali sioniste forniscono certificati falsi che ne attestano la provenienza dal giacimento di Eilat, quindi vengono esportati verso l’Unione Europea, che finge di crederli israeliani. Siccome la stessa procedura viene utilizzata anche per esportare gas e petrolio rubati dal governo locale del Kurdistan iracheno, se gli USA e il GCC agissero in ottemperanza alle risoluzioni ONU, dovrebbero attaccare anche nel Kurdistan iracheno. Il bombardamento di queste raffinerie in Siria, non si spiega se non con la volontà di privare la Siria della sua capacità di raffinazione, per quando la pace sarà tornata.

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    2. Gli unici che hanno inviato petrolio a israele sono i curdi iracheni...per un breve periodo durante agosto 2014 (in concomitanza con l'offensiva dello stato islamico nel kurdistan) la distribuzione alla turchia è stata interrotta, quando i peshmerga sono riusciti a recuperare alcuni territori la distribuzione è ricominciata.

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    3. Anche loro, certo. Ma anche l'Isis trafficava e traffica "illegalmente" petrolio in Siria e in Iraq, ora sopratutto in Iraq, naturalmente con la connivenza della Nato e delle banche occidentali. Ma non è solo il petrolio che contrabbandano, ma anche altre materie prime, come il grano, in Iraq. Isis è anche addentro alla finanza, e lavora con le banche internazionali. Credete che l'Isis possa vendere tonnellate di petrolio e grano ed essere pagata in contanti? Valigette di contanti? Camion di contanti? Treni di contanti? Sveglia! Lavorano con le maggiori banche occidentali, che tra l'altro non sono proprio degli stinchi di santo, e non è un segreto che la totalità dei principali colossi bancari mondiali, si coinvolta in affari loschi, come il riciclaggio di denaro proveniente dallo spaccio di droga (Si sa ad esempio che Hsbc ricicla buona parte del denaro ricavato dalla vendita dell'eroina che gli Usa e la Nato smerciano, portando la produzione di oppio in Afghanistan alle stelle), la vendita illegale di armi, ecc. Isis è di piena zeppa di consiglieri occidentali di ogni tipo, che si occupano di tutto, dall'amministrazione di territori, al marketing, finanza, logistica, propaganda, ecc. In fondo Isis è una creazione della Nato e dei sionisti, finanziata con i soldi della monarchie sunnite reazionarie del Golfo, sauditi in testa.

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