Ebrei all'assalto del 'grano', ma non vogliono rubarlo, stavolta si contentano di bruciarlo, se poi ci va di mezzo qualche contadino di Gaza tanto meglio, per l'esercito più vigliacco del mondo: più abitanti del ghetto costiero assediato smettono di lavorare con la loro proverbiale operosità le terre arabili e meno cibo sarà prodotto nella Striscia, rendendo più devastante lo strangolamento economico imposto da Tel Aviv.
Hani Ali, contadino palestinese, dichiara: "Da giorni i militari sionisti sparano con cannoni, mortai e granate contro i nostri terreni: appiccano fuochi, bruciano i campi ancora da mietere, dicono che sono 'esercitazioni' ma é ovvio che vogliono distruggere i nostri raccolti".
Sappiamo che la guerra ai contadini e ai pescatori di Gaza fa parte del piano shylockiano del regime ebraico per cercare di uccidere sempre più palestinesi con l'assedio economico; é necessaria una serie di iniziative militari da parte palestinese che faccia fare marcia indietro all'entità sionista, che ha mostrato a più riprese di capire solamente il linguaggio della forza.
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