La codarda aviazione di Erdogan bombarda il Nord dell'Irak; Abadi avverte: "La nostra sovranità va rispettata!"

A pochi giorni dal loro ridicolo 'carosello' a Nord dello spazio aereo siriano durante il quale si sono azzardati a lanciare tre-quattro razzi sulla Siria uccidendo ben nove militanti dell'ISIS gli F-16 di Erdogan, passata la tremarella dei propri piloti, dovuta allo stress di aver volato vicino a uno Stato dotato di una sua forte rete di difesa aerea che più volte ha 'purgato' i "top gun" di Ankara sono andati in cerca di bersagli più facili nel Nord dell'Irak dove hanno bravamente bersagliato cinque installazioni del PKK.

Posto e ribadito ovviamente che la morte di qualche Curdo non costituisce in nessun modo una tragedia, l'azione tuttavia ha rappresentato una violazione della sovranità irakena come prontamente ha protestato il Premier di Bagdad Haider Abadi. Purtroppo l'Irak al contrario della Siria non ha a disposizione sistemi S-300 (nemmeno in vecchie versioni) e i pochi 'Pantsir' a sua disposizione non sono sufficienti a proteggere completamente lo spazio aereo del paese.


Questa é la conseguenza degli embargo voluti dagli Usa e in seguito del rifiuto degli Usa stessi a vendere a Bagdad sistemi d'arma sufficienti a garantire una efficace difesa della propria sovranità; rifiuto appositamente studiato per tenere l'Irak in stato di costante minorità e sempre costretto a dipendere dagli Usa per la sua sicurezza.

La Repubblica Islamica Iraniana potrebbe considerare l'opzione di estendere il proprio scudo antiaereo anche sull'Irak almeno fino a quando il Governo di Bagdad non sarà in grado di provvedere autonomamente alla difesa dei suoi cieli.