lunedì 19 settembre 2011

Nuovo tragico crollo nei "Tunnel della Vita" che consentono a Gaza di sopravvivere: un morto e un ferito


Martiri, né più ne meno di quanti, armi in mano contrastano e rispondono alle aggressioni e agli attacchi sionisti; così bisogna considerare i lavoratori dei tunnel che, rischiando la vita ogni giorno, permettono al ghetto di Gaza, da quasi cinque anni strangolato dallo Shylockiano assedio sionista, di sopravvivere, una scatola di latte per volta, un flacone di farmaci per volta, un canistro di benzina alla volta.

Nei lavoratori di quelli che giustamente sono stati battezzati "Tunnel della vita" non vi é nulla della laidità, dell'infamia del 'contrabbandiere', o del 'borsaro nero'; certamente, essi devono trarre un guadagno dalla loro attività, eppure, vedendoli avviarsi al tramonto verso i tendoni e i fabbricati dove sorgono gli imbocchi ai passaggi sotterranei che dalla zona di Rafah sbucano in territorio egiziano, l'ossservatore ha modo di apprezzare un contegno e una dignità che certo non si ritroverebbe in individui mossi solo dall'avidità: infatti essi sanno, fin troppo bene, che la sopravvivenza di centinaia e centinaia di neonati, malati, anziani e bambini dipende da loro.

A volte , la fretta, la voglia di incrementare l'afflusso di merce, il timore di un prossimo attacco aereo o bombardamento di artiglieria israeliano, portano i lavoratori dei tunnel a commettere errori, a rischiare troppo, a trascurare misure di sicurezza; é successo anche lo scorso week-end, quando, una volta di più, la terra ha ceduto richiudendosi sopra due Palestinesi intenti allo scavo di un nuovo passaggio. Dei due uno si é salvato, mentre il secondo, Jihad al-Rihati, é stato trovato morto dagli uomini della Difesa civile immediatamente accorsi al salvataggio.

Con la morte di Jihad, che pure nel nome portava scritto un Destino di lotta e sacrificio, sale a 160 la lista dei Palestinesi morti nei tunnel; destinata ancora ad allungarsi fino a quando l'illegale e inumano strangolamento sionista non sarà finalmente lettera morta..
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