Binyamin Ben-Eliezer, rappresentante del partito 'laburista' del regime dell'apartheid ha dichiarato, apparentemente senza la menoma traccia d'ironia, che l'Egitto dovrebbe 'restituire' a Tel Aviv le ingenti "mazzette" versate a membri della famiglia Mubarak negli anni passati onde "modificare" in senso filosionista i materiali educativi usati nella scuola dell'obbligo egiziana.
Il regime ebraico infatti "allo scopo di ridurre le tensioni col Cairo", aveva chiesto che i testi di Storia in uso in Egitto "fossero modificati in maniera da dare più spazio e risalto alle 'grandi sofferenze' patite dagli Ebrei attraverso i secoli, 'con particolare risalto dato alle persecuzioni subite durante il Nazismo' e, contemporaneamente, sminuendo o sorvolando sui torti e sulle violenze inflitte ai Palestinesi durante gli ultimi cento anni.
Ora, siccome lo Stato ebraico ha attaccato l'Egitto a tradimento non una, ma ben due volte (nel 1956 e nel 1967), non sappiamo se le intenzioni di Ben Eliezer e soci includessero una 'riscrittura' o magari una omissione tout court anche di quei vergognosi episodi, ma, anche se non si fossero spinte a tanto, evidentemente il tentativo "orwelliano" di modifica del passato rimaneva comunque tanto enorme da giustificare un consistente esborso di fondi neri nei confronti della famiglia Mubarak.
L'esborso, che sarebbe arrivato a una cifra attorno ai 300 milioni di dollari, sarebbe stato effettuato principalmente nei confronti della First Lady Suzanne Mubarak che durante il periodo di potere del marito si occupava appunto di educazione e politiche sociali.
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