La retata con cui Fashi e altri 15 agenti al soldo del regime ebraico sono stati assicurati alla giustizia della Repubblica Islamica é stata una delle cause principali che hanno convinto, circa un mese e mezzo fa, il premier Benji Netanyahu a far ritirare tutti gli agenti e i provocatori sionisti dal territorio iraniano, una debacle strategica che non sarà possibile colmare con nessun genere, di satellite, drone o altro genere di SIGINT. Il 'fattore umano', una volta fiore all'occhiello delle operazioni di Tel Aviv ormai non conta quasi più nulla per un Israele terrorizzato dall'idea di un processo pubblico, di una confessione come quelle che hanno contrassegnato il fato di Fashi.
L'esecuzione ha avuto luogo nel carcere di Evin, in esecuzione della sentenza emessa contro il killer nell'agosto del 2011. Massoud Mohammadi, professore universitario cinquantenne é stato assassinato il 12 gennaio 2010. Nella sua piena e completa confessione Fashi ha dichiarato di avere viaggiato in Azerbaijan e Israele prima di ricevere il compito di piazzare l'ordigno con cui lo scienziato é stato ucciso.
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Qualcuno ha giustamente dato una mano per acchiappare gli HUMINT ... qualcuno molto preoccupato della situazione generale.
RispondiEliminaIVAN