martedì 5 giugno 2012

La Russia protegge la Siria e il suo Governo da una prematura e politicamente motivata 'risoluzione' ONU!

Nonostante tutte le prove portate a smentita della rozza e interessata lettura del recente, tragico massacro di Houla, dove molti civili siriani appartenenti a sette diverse (sciiti, sunniti, alawiti) sono stati uccisi dai terroristi wahabi al soldo di Sauditi, Turchi e Qatarioti nel tentativo di innescare una guerra civile settaria, gli Stati Uniti guidati da Barack Obama e da Madama Clinton non demordono e puntano a una risoluzione ONU che 'condanni' Assad per il crimine compiuto dai loro alleati.
A questo grave torto si oppone con tutte le forze la Russia che, indicando giustamente come emettere una risoluzione di condanna mentre l'inchiesta degli osservatori ONU é ancora in pieno svolgimento vorrebbe solo e soltanto lasciarsi andare a pregiudizi di parte ignorando l'effettivo svolgimento degli eventi, minacciando di mettere il veto a qualunque documento che Washington e i suoi vassalli volessero far passare per sostenere a qualunque livello la legittimità di interventi per il cambio forzato di regime in Siria, dove ricordiamo che la popolazione é stretta nella sua totalità attorno al Presidente Assad e al suo piano di riforme e democratizzazione della società, già sancito dal referendum costituzionale di febbraio e dalle elezioni politiche di maggio.
In una videointervista che includiamo qui sopra il giornalista Neil Clark, del britannico 'Guardian' mette in guardia come il comportamento delle potenze occidentali stia in tutto e per tutto mimando quello tenuto negli anni '90 riguardo alla Jugoslavia, dove il sostegno a milizie armate fece da preludio all'intervento militare diretto. Clark in parte é in errore, giacché in Jugoslavia esisteva un effettivo stato di ribellione verso un Governo centrale, mentre in Siria gli unici a essere in armi sono terroristi di professione infiltrati dall'estero, mentre tutti i Siriani, tranne pochi fanatici, sono fedeli ad Assad, ma tuttavia il suo monito é altrimenti preciso, specie quando indica che la pertinace volontà americana di forzare un cambio di regime a Damasco si configura come un 'passo di avvicinamento' a un futuro attacco contro l'Iran.
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1 commento:

  1. La tragica situazione Yugoslava ha trovato la Russia impreparata psicologicamente e anche militarmente ma da allora è cambiato tutto ed i rapporti di forza sono mutati.
    E' anche mutata la percezione allora fortissima del cosiddetto scontro di civiltà tra Cristianesimo e Islam favorito dalla Nato e dai sionisti, ora Al Qaida suona come una barzelletta di alcoolisti moscoviti e viene chiamata famigliarmente Al-Pentagonski, le bugie dei media occidentali sono sempre meno credute.
    Le cose sono maturate con la lentezza tipica russa ma si sono evolute in modo spettacolare, il molesto e maleducato ambasciatore americano a Mosca non puo letteralmente muoversi dall'ambasciata senza essere tampinato da troupes televisive e da giornalisti e quando parla nelle università agli studenti, che buon per lui sono ragazzi hanno il culto russo dell'ospitalità, non riceve scarpate ma solo risa di scherno e la vista di purissime e bianche chiappe slave.
    In Siria vivono 100.000 dicasi (centomila) cittadini russi, vi sono numerose equipes russe per la consegna e l'addestramento di sistemi anti arerei molto moderni e naturalmente forze specializzate russe per la protezione del personale.
    Un attacco alla Siria verrebbe percepito come un attacco diretto alla Russia con le reazioni del caso su scala globale a partire dal Caucaso ed inoltre la posizione della Cina è del tutto simile a quella Russa, tant'è che anche i minkioni di Ankara stanno facendo una cauta retro marcia.
    Ivan

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