Dopo la sconfitta elettorale Suleiman si era trasferito negli Emirati Arabi Uniti (ad Abu Dhabi) insieme con la famiglia temendo (come del resto Ahmad Shafiq) di venire messo sotto processo per il suo ruolo nel regime di Mubarak. Laddove Shafiq é soltanto indagato per corruzione, malversazione di risorse statali e altri simili reati Suleiman é quasi certamente corresponsabile degli ordini omicidi dati alla polizia nei giorni della protesta popolare al Cairo e nelle altre città maggiori d'Egitto, accuse che avrebbero comportato la pena capitale.
L'ipotesi mormorata da molti ma per ora non accreditata da nessuno sarebbe quella secondo cui la morte di Suleiman non sia altro che un'operazione di "cover up", ordinata da chi per decenni ha manipolato la dittatura egiziana in senso complementare agli interessi imperialistici americani e sionisti e ora non vuol 'scomodi testimoni' che in cambio di una grazia, di uno sconto di pena, di un lasciapassare per il ritorno in patria possano eventualmente aprire bocca su dettagli compromettenti del periodo di cui sono stati protagonisti.
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