martedì 17 luglio 2012

La figlia del disertore Saad Haddad indagata in Libano per spionaggio e collaborazionismo con Israele!

Il Commissario Governativo Libanese alla Corte Militare, Giudice Saqr Saqr ha sporto denuncia contro Arza Haddad, la figlia del noto traditore e collaborazionista Saad Haddad, accusandola di avere preso parte ad attività di spionaggio contro il suo paese natale a favore dell'entità sionista di occupazione della Palestina, contribuendo a indebolire la sicurezza nazionale di Beirut e mettendo in pericolo i suoi leali cittadini.
Nella sua più recente edizione il quotidiano libanese Al-Akhbar ha citato fonti giudiziarie seconde le quali il nome della figlia di Haddad sarebbe già stato iscritto nel registro degli indagati. Saad Haddad, Cristiano di rito greco-melkita, disertò dall'Esercito libanese il 18 aprile 1979, e, nonostante all'epoca non avesse che appena il grado di Maggiore, ribattezzò le truppe sotto il suo controllo (appena un battaglione) "Esercito del Libano Libero" e quindi "Esercito del Sud del Libano" (SLA), mettendole al servizio dei sionisti, controllando a loro nome una parte di territorio originariamente tra Marjayoun e Qlayaa.
Nella sua esistenza l'SLA di Haddad si rese tristemente celebre per la gestione dell'infame 'Lager' di Khiam, dove i suoi boia si esercitavano nelle tecniche di tortura apprese dai 'maestri' del Mossad...
Con l'invasione del 1982 l'SLA divenne il lacché preferito dei sionisti, che lo finanziarono e rifornirono nelle sue battaglie settarie contro le milizie palestinesi, le formazioni armate di Amal e i primi gruppi di ciò che veniva allora definito 'Amal Islamico' e che in seguito diventerà Hezbollah. Haddad, conosciuto per la sua vita intemperante e sregolata, morirà nel 1984 lasciando la sua milizia di traditori in mano ad Antoine Lahad, essa verrà poi distrutta da Hezbollah in occasione della liberazione totale del Sud del Libano nel 2000.
Arza Haddad, figlia di questo traditore, vive attualmente nella Palestina occupata dai sionisti, non essendoci posto per lei nel Libano liberato e difeso dalla Resistenza; qualora cadesse in mano delle competenti autorità militari, secondo gli articoli 278 e 285 del Codice Penale libanese, per lei si spalancherebbero le porte del carcere per un periodo non inferiore a 15 anni.
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