giovedì 30 agosto 2012

Sicari in motocicletta aprono il fuoco ad Awamiyah, il regime saudita adesso usa gli "Squadroni della Morte" contro gli sciiti!

E' di un morto e un ferito grave il bilancio del 'raid' omicida compiuto da tiratori motorizzati ad Awamiyah, centro della provincia orientale saudita di Qatif, e punto nevralgico della ribellione sciita contro il corrotto e autoritario regime di Re Abdallah al-Saoud. Nella notte tra martedì e mercoledì un gruppo di cittadini stava attraversando la rotonda di Al-Reef quando il pilota e il passeggero di una motocicletta arrivata a tutta velocità hanno messo mano alle pistole aprendo il fuoco contro di essi.

In seguito alle proteste dei parenti del morto e del ferito il locale portavoce della polizia, tale Tenente Colonnello Rukayti, ha 'promesso' che le forze dell'ordine 'faranno il possibile' per individuare i responsabili dell'attentato, ma nessuno si fa soverchie illusioni sull'attendibilità di tale impegno. Anzi, molti abitanti dell'Est saudita pensano che siano stati proprio poliziotti, militari o uomini del Ministero dell'Interno, a preparare e compiere l'attacco, nel tentativo di diffondere timore e paura tra i cittadini della comunità sciita.
E' ormai da oltre diciotto mesi che, sull'onda dei moti in Tunisia, Egitto, Yemen e Barhein, anche in Arabia Saudita la popolazione manifesta insofferenza per il regime di Riyadh e la sua cricca di governanti sclerotici, avidi e venduti agli interessi imperialisti e occidentali. Lo scorso 13 agosto il Ministro della Difesa svedese, Karin Enstrom, aveva definito ufficialmente l'Arabia Saudita "Una monarchia assoluta che viola regolarmente i più elementari diritti umani".
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