Abbiamo adesso il piacere di annunciare come, grazie a un progetto ONU, gli abitanti della Striscia possano affiancare alla coltura di erbe aromatiche e ortaggi, alla pollicoltura e all'allevamento dei conigli anche la piscicoltura, con vasche di pesci Tilapa che, adeguatamente collegate con i terrari della verdura, concimano gli stessi e riciclano la propria acqua, in un vero e proprio circolo virtuoso.
Naturalmente l'assedio sionazista crea problemi anche a questa lodevole iniziativa: i continui blackout (alla cui frequenza e durata il vergognoso tradimento dei vertici di Hamas per riposizionarsi in senso filosaudita e filoqatariota non ha recato alcun miglioramento) rischia, interrompendo l'ossigenazione delle vasche (necessaria quando la temperatura sale sopra certe soglie) di far soffocare i pesci nelle vasche, perciò i piscicoltori urbani di Gaza si stanno dotando di pannelli fotovoltaici e altri sistemi in grado di generare (anche col movimento) elettricità con cui tenere cariche adeguate 'batterie tampone' da far entrare in funzione durante le interruzioni di corrente.
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