venerdì 2 novembre 2012

Celebrazioni in Iran per il 33esimo anniversario dell'irruzione nel "covo di spie" dell'ambasciata Usa!

Iraniani di ogni origine, strato e condizione hanno oggi dato inizio alle celebrazioni che segnano il 33esimo anniversario del glorioso "blitz" contro il nido di vipere dell'ambasciata Usa, divenuta dopo la vittoriosa Rivoluzione Islamica "centrale di sabotaggio e spionaggio" che mirava a far collassare lo sforzo generoso di milioni di cittadini che si erano levati a spodestare in nano Reza Palhavi, burattino di Usa e Israele.
Ridotti all'impotenza i lacché dell'imperialismo a stelle e strisce vennero trattenuti come ostaggi, permanenza durante la quale non mancarono i gesti di umanità della neonata Repubblica Islamica verso i prigionieri: come l'offerta di liberare per primi quelli di etnia nera in quanto essi stessi oppressi e discriminati nella loro stessa patria. L'analisi dei documenti sequestrati nella sede diplomatica dimostrò in seguito come l'intervento degli studenti e degli attivisti arrivò appena in tempo vista la profondità e la gravità degli atti contro-rivoluzionari che in essa si andavano preparando.

Il tentativo cervellotico e velleitario del Presidente Carter (malconsigliato dagli analisti militari) di liberare gli ostaggi con un colpo di mano finito in barzelletta é ancora ricordato come una tra le più gustose debacle dell'arroganza Usa.
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