mercoledì 17 aprile 2013

"Saddamiti" e Al-Qaeda si alleano in Irak con la benedizione dei loro burattinai americani e sauditi!


Come abbiamo sempre sostenuto su queste pagine, onde impedire il cementarsi di una solida unione di paesi moderni, autonomi, emancipati e saldamente anti-imperialisti e anti-sionisti che vada dal Centro dell'Asia fino alle coste del Mediterraneo Orientale, l'Occidente corrotto e arrogante é disposto a usare tutte le sue pedine, anche quelle più sporche e impresentabili, anche a costo di mescolarle insieme in accrocchi chimerici e mostruosi. E' quello che sta succedendo attualmente in Irak dove la CIA e i servizi segreti sauditi sono stati 'Best Men' nell'incredibile matrimonio tra i rimasugli del regime di Saddam Hussein e l'organizzazione estremista wahabita "Al-Qaeda in Irak" che si sono alleati per scatenare il terrore più cieco e insensato contro la società civile irakena (tutta schierata con il Governo in carica di Nouri al-Maliki) prima delle previste elezioni provinciali.
 
Del resto Saddam Hussein era la pedina di Washington 1.0, contatto su libro-paga CIA fin dai tempi dell'Università al Cairo, mentre Al-Qaeda, nelle sue varie forme, é la pedina di Washington 2.0, forgiata negli anni '80 quando Saddam era già stato scagliato (fido esecutore dei desideri USA) contro l'Iran che "aveva osato" cacciare il satrapo Palhevi con la Rivoluzione islamica. Adesso che presi da soli qaedisti e saddamiti non sono sufficienti a intaccare il blocco di sostegno popolare di cui gode Nouri al-Maliki, ecco che arrivano le 'nozze sacrileghe' a cementare un'alleanza che solo nel 2001 sarebbe stata impensabile. Il commentatore Intifad Qanbar ai microfoni di PressTV articola le sue analisi in merito, con una capacità di approfondimento e sintesi che merita un ascolto attento e ragionato.
 Proprio di recente Atheel al-Nujaifi, Governatore della Provincia settentrionale di Niniveh, é scampato a un attentato terroristico quando il suo convoglio motorizzato é stato colpito da una mina piazzata lungo la strada che stava percorrendo a circa una sessantina di Km da Mosul. Per fortuna nessuno, tantomeno il Governatore, ha riportato ferite dall'esplosione ma nella stessa giornata, in altre regione del paese mesopotamico, i gruppi terroristici, saddamiti e qaedisti, hanno fatto nove morti e poco meno di trenta feriti.

4 commenti:

  1. Ma è ovvio che alle elezioni predominerá al maliki e il suo partito in quasi tutte le regioni...il safavida di baghdad ha sospeso le elezioni nell'anbar e nella provincia di niniveh...dove risiede la maggior parte dei sunniti del paese. Per il resto usare press tv come fonte attendibile e imparziale mi sembra qualcosa di ridicolo.
    Riguardo al fatto che tutti gli iracheni sostengono al maliki: probabilmente voi ignorate il fatto che nella provincia di anbar un sacco di gente, soprattutto a fallujah (sede della più tenace resistenza all'invasione americana del paese dei due fiumi), ha manifestato contro l'abuso della legge anti-terrorismo,contro le discriminazione e contro il settarismo praticato dal governo di al maliki. Per non parlare poi del numero di kurdi che hanno protestato contro il presidente e il suo governo insieme anke alla minoranza turkomanna (come potete accusare curdi e turcomanni di essere saddamiti se saddam gli ha discriminati come non mai?). Voi ignorate il fatto che il 90% dei prigionieri politici sono sunniti (e con le milizie settariste sciite in giro...bè, hanno un bel coraggio a imprigionare solo sunniti).
    L'iraq ora sarà anche un nemico degli americani (solo voi ci credete), ma è un paese distrutto! Disoccupazione ai massimi, corruzione come nessun altro paese arabo, la gente deve acquistare il cibo e pagarsi l'elettricità (ai tempi di saddam c'era una regolare distribuzione dei viveri e l'elettricità era gratuita) e un apparato statale corrotto e inefficiente (l'80% dei soldi depositati nella banca centrale irachena sparisce a causa di "affari loschi", dicono fonti ufficiali tutte irachene). Che dire continuate pure a sostenere la vostra asse della resistenza (o meglio desistenza) mentre la gente in iraq sotto il satrapo al maliki (vi ricordo che il termine satrapo è legato all'impero persiano e alla persia in generale) muore e viene discriminata x semplici motivi settari.

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    1. Lei può postare tante inanità quanto vuole, ma non pretenda che qualcuno le prenda sul serio!

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    2. Ma lei come fa a dire che non ci sono proteste in iraq contro al maliki. Vada su you tube o su facebook o anche su immaggini su google e guardi bene...un sacco di gente ha protestato e continua a farlo da un bel po' di tempo contro al maliki. Non può negare che falluja fu la città che più di ogni altra si oppose all'invasione statunitense e che nel 2004 diede vita a molti esempi di resistenza contro l'invasore americano (culminati con le 2 battaglie di falluja).

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  2. In Turchia un morto vale 10.000 Lire siriane un ferito 100.000!

    Le trafic d’organes, nouveau mode d’action des rebelles à Alep

    La ville syrienne d’Alep est, de nos jours, le théâtre d’un vaste trafic d’organes dirigé par les groupes armés de la soi-disant «opposition syrienne».

    Selon des informations médiatiques, les groupes armés dans la campagne d’Alep pillent les dépouilles et les organes humains des victimes. Sous couvert de secours, ces bandes les transportent en Turquie, où ils sont vendus à un prix stable : Le cadavre vaut 10 mille Livre syrienne , le blessé 100 mille.

    Un habitant du quartier Boustan al-Qaser, contrôlé par le front al-Nosra, a souligné au quotidien libanais Assafir que l’un de ses camarades blessés lors d’une explosion a été hospitalisé en Turquie. De retour en Syrie, il a découvert que l’un de ses reins a été volé.

    «Lorsqu’une déflagration survient, un groupe se dirige immédiatement sur les lieux sous le prétexte de secourir les blessés et récupérer les cadavres», révèle-t-il.

    Dans ce cadre, des médias syriens ont fait état de l’implication dans le trafic d’organes, des docteurs entrés clandestinement dans le pays via les frontières turques sous le prétexte de soigner les blessés.Parallèlement, le journal turc «Yurt» rapporte que les rebelles syriens kidnappent et tuent les Syriens. Puis, ils coupent leurs organes et les vendent à des coûts élevés à des personnes concernées dans le trafic d’organes.

    Source : Assafir, traduit par : moqawama.org

    http://french.moqawama.org/essaydetails.php?eid=9202&cid=287

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